Denunce sulle procedure d’asilo in Calabria: ritardi, dinieghi “fotocopia” e ostacoli all’assistenza legale
Asgi e venti realtà territoriali segnalano criticità gravi nella Questura di Cosenza e nella Commissione territoriale di Crotone
Attese che superano l’anno, appuntamenti fissati addirittura per il 2026, richieste di documenti non previsti dalla legge e avvocati lasciati fuori dagli uffici. È l’allarme lanciato dall’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), insieme a una rete di venti organizzazioni del territorio e numerosi operatori dell’accoglienza.
Secondo le segnalazioni raccolte, nella Questura di Cosenza l’accesso alla procedura d’asilo sarebbe di fatto compromesso da rinvii informali e tempistiche anomale che lasciano i richiedenti senza un titolo di soggiorno valido. Una condizione che impedisce l’ottenimento del codice fiscale, l’accesso alle cure mediche, al lavoro e alla rete di accoglienza. Contestato anche il divieto sistematico di accesso agli avvocati durante l’accompagnamento dei propri assistiti.
Crotone, convocazioni dopo anni e dinieghi “copia e incolla”
Non migliori le criticità segnalate nella Commissione territoriale di Crotone, dove l’attesa per la convocazione può raggiungere i due anni e i tempi di decisione arrivano fino a nove mesi dalla fine dell’audizione.
Sul piano qualitativo, Asgi parla di un numero estremamente elevato di dinieghi stereotipati, privi di un’analisi specifica sulle condizioni dei Paesi di origine. In alcune audizioni, commissari di nuova nomina avrebbero persino affermato “tanto poi c’è il ricorso”, evidenziando — secondo l’associazione — una scarsa consapevolezza del ruolo ricoperto.
Un elemento particolarmente rilevante è che la maggior parte dei provvedimenti di rigetto verrebbe poi annullata in sede giudiziaria, confermando che molte domande avrebbero potuto essere accolte già nella fase amministrativa, evitando un sovraccarico per il Tribunale di Catanzaro.
Protezione speciale ignorata e rapporti istituzionali in deterioramento
Asgi denuncia inoltre l’assenza quasi totale di valutazioni sulla Protezione speciale, pur essendo obbligatoria per legge. I pareri negativi sarebbero prevalenti anche in presenza di documentazione che dimostra percorsi di integrazione effettivi.
Secondo l’associazione, quello che un tempo era considerato un modello virtuoso — in particolare la Commissione di Crotone — avrebbe conosciuto un inatteso deterioramento nei rapporti tra istituzioni e territorio, compromettendo la capacità del sistema di garantire diritti e trasparenza.
L’appello: “Intervento urgente del Ministero”
Il presidente di Asgi, Lorenzo Trucco, insieme alle organizzazioni firmatarie, chiede un intervento immediato del Ministero dell’Interno e della Commissione nazionale asilo per ristabilire procedure corrette, trasparenti e rispettose della normativa vigente.
La richiesta è chiara: ripristinare il funzionamento regolare delle procedure d’asilo, tutelare i richiedenti e garantire che ogni decisione sia presa con rigore, competenza e pieno rispetto dei diritti fondamentali.