Divieto di avvicinamento per violenze familiari a San Mauro Marchesato
Dopo una lite sfociata in aggressioni con arma da taglio, l’uomo è stato raggiunto da una misura cautelare: vietato avvicinarsi ai familiari e ai luoghi da loro frequentati

I carabinieri della Stazione di Santa Severina hanno notificato a un uomo un’ordinanza di misura cautelare che prevede il divieto di avvicinamento e di comunicazione nei confronti dei familiari. L’uomo è accusato di aver esercitato ripetute violenze fisiche e psicologiche, provocando un duraturo stato di ansia e paura all'interno del nucleo familiare. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone, guidata dal procuratore Domenico Guarascio.
Il provvedimento del giudice: distanza minima di 500 metri
La misura cautelare impone al destinatario dell’ordinanza il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dalle persone offese e dai luoghi da loro abitualmente frequentati. Il giudice ha ritenuto sussistenti gravi elementi che giustificano l’intervento a tutela della vittima, sulla base delle risultanze investigative raccolte dai militari dell’Arma. Si tratta di un provvedimento volto a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza delle persone coinvolte.
Una lite familiare all’origine delle indagini
L’indagine è partita da un episodio avvenuto lo scorso maggio a San Mauro Marchesato, dove i carabinieri erano intervenuti per una violenta lite in ambito familiare. In quella circostanza, due persone riportarono ferite da arma da taglio agli arti e all’addome, fortunatamente giudicate guaribili in sette giorni. Gli accertamenti successivi hanno permesso di far emergere un quadro più complesso e preoccupante: la sorella dell’aggressore ha denunciato di essere stata vittima, per lungo tempo, di continue violenze fisiche e pressioni psicologiche, sfociate in un persistente stato di terrore domestico.