Vigevano
Vigevano

Il clan Valle‑Lampada è un simbolo moderno di ‘ndrangheta trasnazionale: partito dalla Calabria, ha saputo esportare il proprio sistema criminale in Lombardia e stabilire un modello di controllo economico e sociale diffuso. Le sue vicende insegnano quanto sia complesso contrastare strutture mafiose radicate anche fuori dai territori tradizionali, dove le vittime dell’usura e dell’illegalità spesso non trovano tutela.

Origini e radici calabresi

Il clan Valle‑Lampada, noto anche come clan Valle o Valle‑Lampada, affonda le sue origini in provincia di Reggio Calabria. Alleato storicamente con le potenti famiglie De Stefano, il gruppo si è affermato come una delle ‘ndrine più pericolose per capacità criminale e ambizioni di espansione oltre i confini regionali.

L’ascesa al Nord: tra usura e infiltrazioni economiche

A partire dagli anni ’80, il clan si insedia stabilmente nella provincia di Pavia, a Vigevano, e successivamente nell'hinterland sud-ovest milanese. Qui consolida il suo potere attraverso i settori dell’usura a piccoli imprenditori, gioco d’azzardo e ristorazione, arrivando a generare un giro d’affari stimato in oltre 10 milioni di euro. L’operazione giudiziaria che ha concluso il primo grado del processo ha registrato 13 condanne con pene fino a 24 anni di reclusione, confermando l’efficacia criminale del gruppo.

Complicità istituzionali e legami politici

Le indagini hanno ricostruito una rete di connivenze politiche e istituzionali. È emerso che membri del clan avevano ottenuto presentazioni e favori tramite il coinvolgimento di amministratori e professionisti, tra cui un consigliere regionale ed esponenti della magistratura. Tali relazioni hanno agevolato l’espansione delle attività illegali anche nel mondo della distribuzione delle apparecchiature da gioco.

Impatto e collaborazioni mafiose

Il clan Valle‑Lampada rappresenta un esempio lampante della capacità delle ‘ndrine calabresi di operare sia nel Mezzogiorno che al Nord Italia, mantenendo legami con le cosche calabresi di origine e sviluppando affari autonomi in contesti urbani. Il loro modello criminale si basa su interazione tra macro e microeconomia illegale, con infiltrazioni anche nei comparti delle concessioni e del gioco legale.

Eredità e scenari futuri

Nonostante le condanne e gli arresti, l’eredità criminale del clan sembra ancora viva grazie ai legami familiari e generazionali. Le indagini successive a “Minotauro” e ad altre operazioni continuano a monitorare la presenza dei Valle‑Lampada in Lombardia, con controlli su prestiti usurai, affiliazioni imprenditoriali e tentativi di infiltrazione in attività pubbliche e private.