Rinascita Scott, Luigi Mancuso torna alla sbarra: il boss di Limbadi di nuovo nel fascicolo principale
Luigi Mancuso, già detenuto in regime di alta sicurezza, rappresenta per la Procura una delle menti strategiche della rete criminale

A distanza di un anno e mezzo dallo stralcio della sua posizione, Luigi Mancuso torna al centro della scena giudiziaria. Il “mammasantissima” di Limbadi, ritenuto il vertice assoluto della potente cosca vibonese, sarà nuovamente protagonista del maxi processo “Rinascita Scott”, che il prossimo 13 giugno entrerà nel vivo del secondo grado davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro.
La posizione di Mancuso – inizialmente separata e unificata al procedimento “Petrolmafie”, incentrato sulle infiltrazioni criminali nel settore degli idrocarburi – rientra ora nel fascicolo principale del processo simbolo della lotta alla ’ndrangheta calabrese. Una vera e propria inversione di rotta, decisa dopo la valutazione della compatibilità tra i capi d’imputazione e il cuore dell’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
La scelta di ricollocare l’imputazione principale del boss all’interno di “Rinascita Scott” riaccende i riflettori sulla figura chiave di uno dei clan più potenti e radicati della provincia di Vibo Valentia. Luigi Mancuso, già detenuto in regime di alta sicurezza, rappresenta per la Procura una delle menti strategiche della rete criminale descritta nelle oltre mille pagine di atti e intercettazioni che compongono il processo.
La nuova udienza del 13 giugno vedrà alla sbarra, insieme a Mancuso, altri duecento imputati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, corruzione e reati contro la pubblica amministrazione. Un intreccio che conferma la pervasività della cosca vibonese e il suo ruolo di snodo nell’organizzazione criminale calabrese.
L’attesa per questo passaggio processuale è alta, non solo per il rilievo giudiziario del caso, ma anche per le implicazioni politiche, economiche e sociali che ruotano intorno all’inchiesta più vasta mai condotta nel Vibonese. “Rinascita Scott” non è solo un processo: è un banco di prova per l’intero sistema giustizia nel contrasto alle mafie.