fagiolini
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In un contesto agricolo sempre più attento alla sostenibilità e alla qualità, la coltivazione del fagiolino verde lungo, noto localmente anche come “stringa” o “fagiolino serpente”, sta vivendo una nuova stagione di successo nelle campagne calabresi. A rilanciare questa varietà, apprezzata per la sua tenerezza, dolcezza e versatilità in cucina, sono piccole aziende agricole a conduzione familiare, che puntano su produzione locale a km zero, filiere corte e contatto diretto con i consumatori.

Questa varietà di fagiolino, che può raggiungere anche i 50-70 centimetri di lunghezza, si adatta perfettamente al clima caldo e secco di molte aree rurali della regione, dalla Piana di Gioia Tauro fino alle vallate dell'entroterra ionico. La semplicità della coltivazione, unita al basso impatto ambientale e alla resa elevata, rende questo ortaggio un alleato prezioso per l’agricoltura familiare calabrese.

Piccole aziende, grande qualità: la filiera corta che convince

Molte delle aziende che si dedicano alla coltivazione del fagiolino lungo in Calabria sono realtà nate negli ultimi dieci anni, spesso gestite da giovani agricoltori tornati alla terra dopo esperienze in altri settori. Hanno scelto di investire in modelli produttivi sostenibili, biologici o integrati, e di valorizzare un prodotto che fino a qualche anno fa era destinato solo all’autoconsumo o ai mercati locali.

Il principio guida è chiaro: qualità, tracciabilità e freschezza, senza lunghi passaggi intermedi. I fagiolini vengono raccolti all’alba e distribuiti in giornata in mercatini rionali, gruppi d’acquisto solidali (GAS), agriturismi e ristoranti del territorio. Alcuni produttori effettuano anche la vendita diretta in azienda, creando un legame stretto con chi acquista, fatto di fiducia, trasparenza e valorizzazione delle tradizioni contadine.

Un simbolo della cucina calabrese da portare sulle tavole di tutti

Il fagiolino lungo non è solo un prodotto agricolo, ma un ingrediente identitario della cucina calabrese. Dalle classiche ricette in umido con pomodoro fresco e basilico, alle versioni più moderne saltate in padella o inserite in piatti gourmet, questo ortaggio rappresenta un legame forte con la cultura gastronomica locale. In molte zone viene ancora conservato sott’olio o essiccato per l’inverno, come facevano le nonne.

Con il ritorno di attenzione verso la dieta mediterranea, i prodotti locali e il cibo sano, il fagiolino lungo calabrese potrebbe diventare uno dei protagonisti delle nuove filiere agricole regionali. Le istituzioni locali e le associazioni di categoria stanno iniziando a guardare con interesse a queste produzioni di nicchia, che potrebbero dare slancio all’economia rurale e offrire una strada concreta per il rilancio delle aree interne.