Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per il campo progressista, interviene con decisione sulle polemiche che negli ultimi giorni hanno agitato il dibattito politico. «Ancora una volta – spiega – mi ritrovo coinvolto in polemiche sterili e inutili su presunti confronti boicottati o a cui non avrei partecipato».
Tridico precisa di non aver dato disponibilità a partecipare al convegno sul secondo pronto soccorso di Catanzaro, svoltosi di recente, «perché impegnato con il Presidente Conte in varie tappe nella nostra regione». Un incontro, secondo il candidato progressista, che sarebbe stato «trasformato all’improvviso dal futuro ex presidente della Regione, con media compiacenti, in un faccia a faccia sulla sanità».

Il nodo delle emittenti locali

Il professore calabrese rompe il silenzio anche su altri episodi che riguardano la comunicazione politica in campagna elettorale. «Due emittenti televisive calabresi – spiega – hanno organizzato veri e propri confronti, ma in entrambi i casi Occhiuto non si è presentato». In particolare, Tridico accusa il presidente uscente di non aver mai risposto all’invito di Tele Mia e di aver addirittura annullato la sua partecipazione a un confronto già fissato su Esperia Tv per il 25 settembre.
«Si tratta di fatti documentati – aggiunge – come dimostrano le comunicazioni ricevute dal direttore della testata». Un atteggiamento che, secondo il candidato progressista, confermerebbe la volontà di evitare un confronto diretto sui temi caldi della sanità e della gestione regionale.

La sfida in vista del voto

Nonostante gli annullamenti e le mancate risposte, Tridico rilancia la sua disponibilità a un confronto aperto e pubblico. «Ora lo aspetto al prossimo confronto già programmato a Perfidia su LaC Tv il 26 settembre, sempre che Occhiuto non disdica pure lì», afferma con tono polemico.
Il tema della sanità calabrese resta dunque il cuore della campagna elettorale, terreno di scontro tra maggioranza uscente e campo progressista. Per Tridico, la possibilità di discutere davanti ai cittadini rappresenta non solo un atto di trasparenza, ma anche un’occasione per mettere in luce proposte concrete e alternative di governo.

Confronto pubblico e credibilità politica

La polemica evidenzia una delle questioni più delicate di questa campagna elettorale: la disponibilità dei candidati a esporsi in confronti televisivi, considerati strumenti fondamentali di democrazia e di chiarezza. «Io non mi tiro indietro – conclude Tridico – perché credo che i calabresi abbiano il diritto di ascoltare direttamente i programmi, le idee e le soluzioni di chi si candida a guidare la Regione».
Un messaggio che, a pochi giorni dall’appuntamento elettorale, punta a rafforzare l’immagine di un candidato pronto al dialogo e deciso a misurarsi con l’avversario sul terreno della sanità e della trasparenza istituzionale.