Riace, Mimmo Lucano resta sindaco: sospesa la decadenza dopo il ricorso in appello
Il provvedimento del Tribunale di Locri bloccato in attesa del giudizio della Corte d’Appello: il primo cittadino può continuare a esercitare le sue funzioni

Mimmo Lucano continuerà a ricoprire la carica di sindaco di Riace. Il provvedimento di decadenza, emesso dal Tribunale di Locri nei giorni scorsi, è stato sospeso in seguito alla presentazione di un ricorso d’appello da parte dei suoi legali. La decisione, in attesa del pronunciamento della Corte d’Appello di Reggio Calabria, permette a Lucano di restare regolarmente in carica e di esercitare le funzioni amministrative.
Il nodo giuridico: la legge Severino e la condanna definitiva
La decadenza di Lucano era stata disposta in applicazione della legge Severino, a seguito della condanna a un anno e sei mesi per falso in atto pubblico nel processo “Xenia”, sentenza diventata definitiva lo scorso febbraio in Cassazione. Il ricorso alla legge era stato avanzato dal prefetto di Reggio Calabria e accolto dal Tribunale di Locri, che aveva quindi decretato l’incompatibilità tra la condanna e la carica elettiva.
La difesa e l’attesa dell’appello
A contestare la decadenza è stato l’avvocato Andrea Daqua, legale di fiducia di Lucano, che ha depositato il ricorso presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria. Il procedimento ora passerà al vaglio dei giudici di secondo grado, che dovranno valutare la fondatezza delle motivazioni avanzate dalla difesa. Nel frattempo, il sindaco simbolo dell’accoglienza potrà continuare il suo mandato amministrativo nel piccolo comune della Locride.