L’inizio della scuola non sarà un caos e avverrà in “sicurezza”.


Questo il punto focale della conferenza stampa bandita dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla presenza dei ministri Azzolina (Istruzione), Speranza (Salute) e De Micheli (Trasporti).
Al di là delle dichiarazioni di facciata e se volete “mediatiche” il punto che stona è che non tutte le Regioni partiranno lunedì 14 settembre, in Calabria ad esempio si partirà giorno 24, e chi partirà prima dovrà già chiudere pochi giorni dopo per consentire alle scuole di prepararsi alla consultazioni referendarie.
L’Associazione Nazionale Presidi (ANP) esprime forti perplessità sull’apertura del 14 per il ritardo accumulato nella consegna dei banchi singoli e per un’oggettiva difficoltà operativa nel ripensare spazi a volte molto ristretti dove poter ospitare le singole classi di studenti.
«A quanto sappiamo - sostiene il presidente dell’ANP Antonello Giannelli - la consegna dei banchi monoposto è in grave ritardo. Altre due criticità importanti sono quelle delle aule, perché gli enti locali non le hanno reperite ovunque, e l’assegnazione piena dell’organico».
Da Palazzo Chigi si minimizza sull’emergenza sia dal punto di vista numerico che da quello organizzativo.
Sulla questione dei banchi, con e senza rotelle e su quella delle cosiddette «classi pollaio» la ministra dell’Istruzione Azzolina sostiene che è stato «recuperato in due mesi un ritardo sulla scuola di quasi 20 anni. Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento di edilizia leggera, sono oltre 5.177 le aule in più ricavate, 4.812 quelle ampliate per un totale di quasi 10mila aule». L’affitto di spazi esterni alle scuole (dalle parrocchie ai teatri) permetterebbe di ospitare oltre 200 mila studenti. A quattro giorni dal quasi inizio della scuola sarebbero privi di uno spazio per il distanziamento «50 mila studenti». Andranno in classe lo stesso, mantenendo la mascherina in tutte le lezioni. I 100 milioni stanziati negli ultimi giorni dovrebbero andare nella direzione di reperire ulteriori spazi necessari per ospitarli. «Erano 1 milione, risolveremo» ha detto la stessa ministra.
Se per le strutture scolastiche i conti non tornano non è da sottovalutare la questione del reclutamento del personale docente.
Quasi a voler rimarcare un vento nuovo rispetto al passato nelle politiche governative il premier Conte ha parlato di «160 mila nuovi docenti» in cattedra già da quest’anno.
Nulla di più sbagliato poiché nel computo finale non si tiene conto che circa la metà di questi posti saranno occupati con le prove concorsuali ancora lungi dall’essere indette e che saranno realtà nell’arco di un triennio.
Inoltre per via di un sistema di reclutamento disomogeneo ed estremamente frastagliato che non tiene conto in molti casi dell’anzianità di servizio solo 32 mila insegnanti saranno realmente operativi a partire dal corrente anno scolastico.
A tappare i buchi come sempre ci saranno i precari che andranno a riempire i posti resi vacanti da queste endemiche questioni che puntualmente ogni anno si ripresentano e che non sembrano avere mai risoluzione definitiva.
Per ultimo, ma non certo per grado di importanza, la questione del congedo parentale in caso di studente risultato positivo.
Il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale chiarisce che, in caso di positività di uno studente, i genitori potranno avere il congedo perdendo il 50% dello stipendio e accedendo a forme di «lavoro agile». Ma questo solo se avranno figli fino a 14 anni. Le famiglie, e non le Asl nelle scuole, misureranno le temperature degli studenti. Se qualcuno manifestasse sintomi simili a quelli del Covid saranno allertati i genitori che a loro volta dovranno «contattare il medico». Poi «insieme con le Asl valuteranno se fare il tampone e eventualmente disporre la quarantena della classe». I margini di incertezza sembrano notevoli per questo modo di procedere. Se poi sarà un docente ad andare in quarantena «si farà didattica a distanza» ha aggiunto Azzolina. Si presume che tale docente sarà ammalato. Ed è probabile che non potrà lavorare. Ma non sembra essere un problema. Almeno fino a giorno 14.

Di Cristiano Santucci