Centrale del Mercure rischio chiusura: istituzioni sindacati chiedono intervento di Occhiuto
"Richiesto un tavolo urgente per rivedere la norma regionale che minaccia l’economia e l’occupazione della Valle del Mercure"
Richiesto un tavolo urgente con il presidente Occhiuto
Un tavolo urgente di confronto con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, da convocare in Prefettura a Cosenza, è stato richiesto per trovare una soluzione condivisa e scongiurare eventuali forme di protesta dagli esiti imprevedibili. Tra le richieste principali, vi è la revisione della decisione contenuta all’art. 8 della legge regionale "Omnibus", attualmente in fase di pubblicazione, con l’introduzione di una norma che ne abolisca gli effetti.
Centrale del Mercure
L'incontro istituzionale e le preoccupazioni sul futuro della Centrale del Mercure
Il tavolo istituzionale e sindacale si è riunito a Laino Borgo su iniziativa del sindaco Mariangelina Russo, per discutere del futuro della Centrale del Mercure. La decisione approvata dal Consiglio regionale calabrese relativa agli impianti alimentati a biomassa nelle aree protette mette a rischio il funzionamento dell’impianto, con conseguenze economiche e occupazionali drammatiche.
All’incontro hanno partecipato numerosi sindaci del territorio calabro-lucano, rappresentanti del Parco Nazionale del Pollino, del Gal Pollino, delle principali sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), nonché esponenti di Confapi, Coldiretti e dell’Associazione Italiana Coltivatori. Presenti anche i rappresentanti del Consorzio Legno Valle Mercure, che raccoglie 21 imprese locali.
I timori per l’impatto economico e occupazionale
La Centrale del Mercure rappresenta una risorsa strategica per il territorio, impiegando circa 60 professionisti tra ingegneri, agronomi, fisici e chimici, oltre alle maestranze dell’indotto. Il Consorzio Legno Valle Mercure, costituito da imprese boschive, genera un fatturato annuo di circa 10 milioni di euro e garantisce lavoro a 162 persone. A queste si aggiungono numerose altre imprese boschive che operano al di fuori del consorzio, coinvolgendo centinaia di lavoratori.
La chiusura della centrale avrebbe un impatto devastante sull’economia locale, interrompendo investimenti significativi e mettendo a rischio la stabilità di bilanci territoriali e imprenditoriali.
Le richieste al presidente Occhiuto
Alla luce della situazione, è stata rivolta una richiesta al presidente Occhiuto affinché riveda la norma approvata, presentando nel prossimo Consiglio regionale una modifica che abolisca l’art. 8 ter della legge "Omnibus". Tale intervento è considerato essenziale per:
- Restituire serenità ai lavoratori e alle imprese locali.
- Garantire il sostegno economico agli enti territoriali.
- Consentire a Sorgenia di pianificare senza interferenze la propria attività industriale.
I partecipanti all’incontro hanno ribadito l’urgenza di preservare il patrimonio occupazionale e industriale della Valle del Mercure, sottolineando l’importanza di decisioni che tutelino il territorio e le sue risorse economiche.