Maxi-processo Maestrale-Carthago: 50 condanne e 41 assoluzioni contro i clan del Vibonese
Dopo oltre un anno di udienze, arriva la sentenza nel rito abbreviato: pene pesanti per esponenti di spicco dei clan Mancuso, Accorinti e Il Grande. Ergastolo per Domenico Polito, assolto l’avvocato Francesco Stilo

Le motivazioni della sentenza relative al rito abbreviato del maxiprocesso Maestrale–Carthago, unificato con le operazioni Olimpo e Imperium, sono state finalmente depositate. A fare notizia non sono solo le condanne e le assoluzioni – 91 gli imputati complessivi – ma soprattutto la lunga lista di beni immobili, aziende e conti correnti oggetto di confisca, anche nei confronti di soggetti che sono stati assolti. Il giudice, nelle motivazioni, ha sottolineato la necessità di “privare la criminalità organizzata non solo delle libertà personali, ma soprattutto del potere economico e relazionale che essa esercita tramite patrimoni accumulati in modo illecito”.
Nel mirino della magistratura sono finiti diversi immobili situati a Nicotera Marina, in provincia di Vibo Valentia. In particolare, si tratta di un fabbricato in costruzione di 100 metri quadrati in località Gagliardi, formalmente intestato ad Alessio Natale Cupitò (assolto), ma ritenuto dagli inquirenti nella disponibilità effettiva di Domenico Cupitò, anch’egli assolto. Altri due terzi della proprietà dello stesso fabbricato risultano divisi tra Francesco e Simone Cupitò, entrambi prosciolti dal processo, ma anche in questo caso il bene è ritenuto riconducibile a Domenico. Questo provvedimento testimonia come la confisca possa essere applicata anche a beni illecitamente intestati a terzi, al solo scopo di eludere le indagini patrimoniali.
Imprese, veicoli e conti correnti: un impero economico smantellato
La sentenza colpisce duramente anche il comparto economico legato alla criminalità organizzata. Tra i beni confiscati spiccano intere società e ditte individuali, spesso operanti in settori strategici come la ristorazione, il commercio al dettaglio e le attività balneari. Tra queste, il 100% del capitale sociale della Afs Investment Srl, che gestisce minimarket a Nicotera e Joppolo sotto l’insegna “Issimo Sisa”, con un capitale di 19.500 euro e un compendio aziendale che include anche un veicolo.
Colpisce inoltre la presenza di beni mobili: tra questi una Fiat Punto, un Ford Transit, un autocarro Mercedes, oltre a conti correnti postali e bancari con saldi che superano i 27.000 euro complessivi, e buoni fruttiferi da 10.000 euro emessi a Limbadi nel 2017. Anche queste risorse economiche, seppur apparentemente lecite, sono state ritenute parte integrante del patrimonio da sequestrare, in quanto strumenti di riciclaggio o investimento del denaro derivante da attività illecite.
Nomi noti e beni riconducibili ai Mancuso: una rete economica da smantellare
Tra le confische più significative spiccano quelle riconducibili al clan Mancuso, in particolare a Francesco Mancuso, detto “Bandera”, già condannato a 16 anni di reclusione. La magistratura ha disposto la confisca di alcune attività situate sul lungomare di Nicotera, tra cui la ditta individuale Takacsova Klaudia, che gestiva stabilimenti balneari, il lido “Il Delfino” di Dimasi Giuseppe e la ditta Buccafusca Isidoro, operante nel settore della somministrazione alimentare. Tutte queste realtà, pur formalmente intestate a soggetti terzi, sono state considerate fittiziamente schermate per nascondere l’effettiva titolarità del clan.
Il provvedimento colpisce anche società con sede fuori regione, come la Ittipesca Srl con sede a Milano, attiva nel commercio di prodotti alimentari e ittici, con un parco mezzi e un conto corrente aziendale. Stessa sorte per la ditta “Fiorin Fiorello” di Milano, attiva nella vendita di fiori e piante, e per la Elsa Group Srls con sede legale a Marcellinara, operante nel commercio al dettaglio di prodotti alimentari. Il messaggio che emerge dalla sentenza è chiaro: colpire il cuore economico delle cosche è essenziale per disarticolarne il potere.
Nomi degli imputati
ACCORINTI Antonino, ACCORINTI Antonio, ACCORINTI Vincenzo Francesco, ARTUSA Luciano Marino, ASCONE Salvatore, BARBIERI Francesco cl. 2001, BARILLARI Luigi, BARTONE Angelo, BARTONE Domenico, BARTONE Fortunato, BONACCURSO Antonio, BONAVITA Giuseppe Armando, BONAVITA Roberta, BORELLO Marco, COLLOCA Domenico, CORSO Pietro, CORSO Vincenzo, COSCARELLA Gregorio, FIARE' Francesco, FOGLIARO Antonino, GAGLIARDI Rocco, GALATI Antonio, GALATI Armando, GALATI Domenico cl. 50, GALATI Domenico cl. 84, GALATI Fortunato cl. 78, GALATI Michele, GALATI Ottavio, GALATI Rocco, GALATI Salvatore cl. 55, GAUDIOSO Costantino, IANNELLO Domenico, IANNELLO Rocco, MANGONE Francesco, MARCELLO Fabio, MAZZEO Michele Silvano, MELLUSO Emanuele, MELLUSO Simone, MESIANO Antonio Salvatore, MESIANO Fortunato, MESIANO Francesco, MESIANO Paolo, MESIANO Pasquale, MESIANO Saverio, NICOLACI Vincenzo, NIGLIA Filippo, PALMIERI Salvatore, PITITTO Pasquale, PITITTO Salvatore, POLICARO Salvatore, POLITO Domenico, PROSTAMO Antonio cl. 89, PROSTAMO Giuseppe cl. 85, PROSTAMO Francesco cl. 77 (“u diavulu"), PROSTAM0 Francesco cl. 85 ("u zorru"), PROSTAMO Giuseppe cl. 89 "Giubba", PROSTAMO Nazzareno, RAGUSEO Giuseppe, ROMBOLA' Massimo, SCALI Rocco, TAVELLA Fortunato, TAVELLA Benito, TAVELLA Rocco, ZUNGRI Francesco LA ROSA Francesco alias "U Bimbu", LA ROSA Domenico, LA ROSA Alessandro, MANCUSO Diego, MUSCIA Gaetano, FIALEK Damian, CERTO Tomasina, BRUZZESE Michele, SURACE Davide, FERRARO Giuseppe, MEGNA Pasquale, IL GRANDE Carmine, IL GRANDE Egidio, RIPEPI Paolo, TORTORA Giuseppe, STORNIOLO Cosma Antonio 11 MEGNA Assunto, MANCUSO Francesco (cl. 71), MERCURIO Paolo, CUPITÒ Domenico, POLITO Francesco, CICONTE Domenico Antonio e MEGNA Pasquale Alessandro 1) delitto previsto e punito dall'art. 416 bis C.P., commi 1, 2, 3, 4, 5, e 6 C.p.; per aver preso parte - insieme, tra gli altri, ad ACCORINTI Giuseppe Antonio, BARBIERI Francesco cl. 1965, LA ROSA Antonio, POLITO Domenico Salvatore, MANCUSO Luigi, GALLONE Pasquale, RAZIONALE Saverio, FIARE' Rosario, GASPARRO Gregorio, GIOFFRE' Gregorio, LO BIANCO Paolino, BARBA Vincenzo, CATANIA Filippo, CAMILLO' Domenico, MACRI' Domenico, MANGONE Giuseppe, MORELLI Salvatore, PARDEA Francesco Antonio, BONAVOTA Domenico, BONAVOTA Nicola, BONAVOTA Pasquale, CUGLIARI Domenico cl.59, ACCORINTI Ambrogio (detto "Mbrosi"), CICHELLO Domenico, BARBIERI Antonino, BARBIERI Giuseppe (classe 1992), BARBIERI Michelangelo, NIGLIA Gregorio (alias "Lollo"), FUSCA Nicola, SURACE Cristian, BONAVENA Francesco (nei cui confronti si procede separatamente, insieme ad ulteriori soggetti solo in parte di seguito indicati, nell'ambito del p.р. п. 2239/2014 r.g.n.r./mod.21/dda c.d. operazione "Rinascita-Scott"), SORIANO Leone (nei cui confronti si procede separatamente, insieme ad ulteriori soggetti, nell'ambito del p.p. п. 849/2017 r.g.n.r./mod.21/dda c.d. operazione "Nemea-Rinascita-Scott"), PRENESTI Antonio (nei cui confronti si procede separatamente, insieme ad ulteriori soggetti, nell'ambito del p.p. n. 4823/2020 r.g.n.r./mod.21/dda c.d. operazione "Dedalo-Petrolmafie"), ANELLO Rocco, ANELLO Tommaso (nei cui confronti si procede separatamente, insieme ad ulteriori soggetti, nell'ambito del p.p. n. 7198/2015 r.g.n.r./mod.21/dda c.d. operazione "Imponimento"), FIORILLO Michele, BATTAGLIA Rosario (nei cui confronti si procede separatamente, insieme ad ulteriori soggetti, nell'ambito del p.p. n. 1588/2010 r.g.n.r./mod.21/dda c.d. operazione "Rimpiazzo"), LA ROSA Francesco (alias "u Bimbu") (nei cui confronti si procede separatamente, insieme ad ulteriori soggetti, nell'ambito del p.p. n. 6633/2016 r.g.n.r./mod.21/d.d.a. c.d. operazione "Olimpo"), con BONAVITA Francesco Giuseppe (deceduto in data 31.07.2022) e con altre persone non ancora individuate - all'associazione di stampo mafioso denominata 'Ndrangheta, operante su tutto il territorio Calabrese ed in altre parti del territorio nazionale ed estero, organizzata sulla base delle regole formali e dei livelli gerarchici e funzionali (doti, cariche) propri del c.d. "CRIMINE di Polsi",