Domenico Paviglianiti
Domenico Paviglianiti

Il clan Paviglianiti, noto anche come una ‘ndrina, è storicamente radicato in diverse località della Locride: San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri. Il suo ascendente venne rappresentato da Domenico Paviglianiti, indicato dai media come il “boss dei boss” già dagli anni ’90.

Guerra interna e alleanze

Durante la cosiddetta “seconda guerra di ’ndrangheta”, il clan si schierò a fianco della potente famiglia De Stefano. Questo conflitto provocò un elevato numero di vittime e ridefinì gli equilibri all’interno dell’organizzazione criminale calabrese.

Operazioni antimafia e arresti

Negli ultimi anni, il clan Paviglianiti è stato colpito da diverse operazioni giudiziarie che hanno smantellato le sue strutture e la sua galassia di alleanze: Operazione “Ultima Spiaggia” (dicembre 2014): 52 arresti per reati tra cui associazione mafiosa, traffico di droga e corruzione; Operazione “Nexum” (ottobre 2016): arresti di presunti affiliati al clan; Operazione “Ecosistema” (dicembre 2016): 14 arresti tra cui amministratori locali e imprenditori accusati di reati di corruzione e turbativa d’asta in favore dei clan Paviglianiti e Iamonte; Operazione “Gerry” (marzo 2017): intervento coordinato contro numerose cosche, comprese quelle Paviglianiti; Operazione “Via col vento” (luglio 2018): arresti di affiliati intenti a infiltrarsi negli appalti eolici nelle province calabresi; Operazione “Perfido” (ottobre 2020): mirata a Serraino, Iamonte e Paviglianiti, con ordine di custodia cautelare per diverse persone.

Infiltrazione e penetrazione economica

Le numerose indagini rivelano l’interesse del clan, in alleanza con altre cosche, nell’aggiudicarsi contratti pubblici e controllare appalti, in settori strategici come quello eolico. Inoltre, la complicità con enti locali ha spesso facilitato incapsulamenti mafiosi nel tessuto economico-amministrativo.