Sanità a Catanzaro, nuova denuncia sulle disfunzioni del Pronto Soccorso
Una lettera aperta alle istituzioni rilancia l’allarme su attese interminabili, carenze organizzative e diritti negati ai cittadini più fragili
Un nuovo e grave episodio riaccende i riflettori sulle criticità della sanità a Catanzaro. A denunciarlo è l’associazione La Tazzina della Legalità, che ha ricevuto la segnalazione di una cittadina e ha deciso di trasmettere integralmente la vicenda alle massime istituzioni sanitarie e politiche. Una situazione definita inaccettabile, che secondo l’associazione non può più essere archiviata come un caso isolato.
Il caso dell’anziana cardiopatica
La vicenda riguarda un’anziana donna cardiopatica che, nella serata di domenica, ha accusato un malore con forti dolori alla bocca dello stomaco. Avendo già subito un infarto lo scorso anno, la paziente si è recata tempestivamente al Pronto Soccorso temendo una recidiva. Qui sono stati effettuati esami e accertamenti, al termine dei quali è stata esclusa una patologia cardiaca e formulata una diagnosi di natura gastrica. Dopo la somministrazione di una flebo e di farmaci, la donna è stata dimessa.
Il peggioramento e il nuovo accesso al Pronto Soccorso
Il giorno successivo, però, le condizioni della paziente sono peggiorate improvvisamente, con gonfiore al volto e alle labbra e la comparsa di macchie cutanee. Impossibile contattare il medico curante, la famiglia ha allertato il 118. L’ambulanza giunta sul posto, priva di medico a bordo, ha trasportato nuovamente l’anziana al Pronto Soccorso di Catanzaro, dove è iniziata una lunga e drammatica attesa.
Ore di attesa e gestione dell’emergenza
Secondo quanto ricostruito nella lettera, la paziente sarebbe rimasta in attesa dalle 11:30 fino alle 21:00 prima di essere visitata, trascorrendo quasi dieci ore in Pronto Soccorso senza assistenza medica adeguata. Solo in serata sono stati somministrati nuovi farmaci e disposti ulteriori esami, i cui risultati sono arrivati dopo la mezzanotte. L’unico medico in servizio avrebbe potuto visionare le analisi soltanto all’1:30, dimettendo la paziente pochi minuti dopo, con l’indicazione di un ulteriore controllo nella mattinata successiva.
Le responsabilità e la difesa degli operatori sanitari
Nella denuncia viene chiarito che le responsabilità non vengono attribuite al personale sanitario, descritto come sottoposto a turni massacranti, carenze di organico e forte stress. Medici e infermieri, si legge, fanno spesso l’impossibile per garantire assistenza e umanità. Le criticità, invece, sarebbero da ricondurre a chi programma, organizza e governa il sistema sanitario.
Una crisi strutturale della sanità
Secondo l’associazione, non si è più di fronte a singole inefficienze, ma a una vera e propria crisi strutturale che colpisce soprattutto i cittadini più fragili. La sanità, viene sottolineato, non può trasformarsi in una prova di resistenza o in una lotteria legata al turno giusto, ma deve garantire dignità, tempestività e rispetto.
Il nodo del Pronto Soccorso di Germaneto
Tra le questioni irrisolte viene richiamata anche la mancata apertura del Pronto Soccorso presso l’hub ospedaliero di Germaneto, nonostante l’esistenza di un protocollo d’intesa sottoscritto già nel 2023. Un atto che avrebbe dovuto rappresentare una svolta e che, invece, secondo i firmatari della lettera, resta bloccato nel silenzio istituzionale.
L’appello alle istituzioni
La lettera è indirizzata al ministro della Salute Orazio Schillaci, al presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la sanità Roberto Occhiuto, alla commissaria dell’Asp di Catanzaro Simona Carbone e al sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. In particolare, al primo cittadino viene ricordato il suo ruolo di massima autorità sanitaria comunale, giudicando insufficiente e inaccettabile l’atteggiamento finora tenuto.
La richiesta di atti concreti
L’associazione chiede decisioni immediate, atti concreti e tempi certi. Ogni ritardo, ogni silenzio e ogni rinvio, viene sottolineato, ricade direttamente sulla pelle delle persone. La denuncia si chiude con l’impegno a continuare a segnalare e pretendere risposte, ribadendo che la sanità non è propaganda né un evento da inaugurare, ma un diritto fondamentale che deve essere garantito senza ulteriori rinvii.