Carabinieri
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Nella giornata di giovedì 22 maggio, i carabinieri della Stazione di Mirto Crosia, inquadrati nel Reparto Territoriale di Corigliano Rossano e coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno arrestato due persone accusate di truffa aggravata ai danni di un esercizio commerciale specializzato nel ritiro di oro usato. I due, già noti alle forze dell’ordine per reati simili, si erano presentati presso un "compro oro" fingendosi normali venditori. Dopo aver chiesto una valutazione di un oggetto prezioso, hanno concordato una somma per la cessione.

Un raggiro sofisticato e difficile da rilevare

Il raggiro è apparso sin da subito ben congegnato. L’oggetto venduto presentava le caratteristiche esteriori di un vero gioiello in oro, ma grazie alla prontezza della responsabile del negozio, che ha effettuato controlli tecnici preliminari, è emersa la frode. L’oro era infatti solo un sottile rivestimento: la struttura interna era completamente in ottone, un metallo molto meno pregiato. Una perizia tecnica ha poi confermato che, a fronte di oltre 5 grammi di peso totale, l’oro presente era di appena 0,2 grammi. Una truffa così sofisticata che, in certi casi, può passare inosservata anche dopo la fusione del metallo.

Arresti convalidati: uno in carcere, l’altro ai domiciliari

Alla luce delle prove raccolte, i due sospettati sono stati arrestati. Per uno di loro si sono aperte le porte del carcere di Castrovillari, mentre l’altro è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Le indagini, ancora in corso, mirano a verificare se l’attività fraudolenta sia parte di un sistema più ampio e ramificato. Come previsto dalla legge, si ricorda che gli indagati sono da considerarsi non colpevoli fino a eventuale condanna definitiva.