All’Università della Calabria nasce Star, la nuova sorgente di raggi X che apre l’era della ricerca compatta europea
Una piattaforma strategica per la scienza dei materiali, la diagnostica avanzata e le applicazioni interdisciplinari
Si è svolta oggi all’Università della Calabria la cerimonia di inaugurazione di Star – Southern Europe Thomson Backscattering Source for Applied Research, un’infrastruttura di ricerca di rilevanza strategica nazionale che proietta l’ateneo tra i protagonisti europei nello sviluppo di sorgenti compatte di raggi X e nella ricerca interdisciplinare sui materiali avanzati.
L’evento, ospitato allo University Club, è stato moderato dal responsabile scientifico di Star-Lab Raffaele Agostino. Dopo l’intervento di apertura del rettore Nicola Leone, sono giunti i saluti del Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e del vicesindaco di Rende, Fabio Liparoti.
Le parole del rettore Nicola Leone
«Con l’inaugurazione di questa infrastruttura – ha dichiarato il rettore Nicola Leone – l’Università della Calabria compie un passo di grande valore scientifico e strategico, posizionandosi all’avanguardia mondiale nella scienza dei materiali innovativi. Con raggi X cento volte più potenti di quelli utilizzati nella diagnostica medica, Star permetterà di scoprire segreti nascosti all’interno della materia, aprendo nuove prospettive in settori che spaziano dallo studio dei reperti archeologici all’analisi dei tessuti biologici e alla caratterizzazione delle opere d’arte».
Una sorgente compatta e potente: il cuore del progetto
Star si basa sul principio della diffusione Compton inversa, una tecnologia che consente di generare raggi X con energie fino a cento volte superiori rispetto a quelle della diagnostica tradizionale. Grazie a un sistema di accelerazione lineare degli elettroni e a un laser ad alta potenza, l’infrastruttura produce fasci di luce estremamente brillanti e direzionati, capaci di rivelare la struttura interna della materia con una precisione finora riservata ai grandi sincrotroni.
Rispetto a questi ultimi, Star offre prestazioni elevate in uno spazio compatto, con costi di gestione ridotti e una maggiore accessibilità per la comunità scientifica e industriale.
La “prima scintilla” e l’avvio della fase sperimentale
Il 20 ottobre 2025 ha segnato un momento storico per l’infrastruttura, con l’accensione della cosiddetta “prima scintilla”. Durante il collaudo, il sistema ha accelerato fasci di elettroni fino a 61 MeV, corrispondenti a velocità prossime a quella della luce, pronti a interagire con impulsi laser da 500 millijoule in appena 9 picosecondi. Da questa interazione nasce il fascio di raggi X che costituisce il cuore operativo di Star.
Con questo traguardo, la sorgente entra ufficialmente nella sua fase sperimentale, aprendo nuove frontiere per la scienza dei materiali, la ricerca biomedica e la diagnostica non distruttiva.
Laboratori e linee di luce per la ricerca applicata
Il complesso Star-Lab si articola intorno alla sorgente di luce principale e comprende due linee di luce: µTomo, dedicata alla microtomografia ad alta energia, capace di ricostruire modelli tridimensionali di campioni di grandi dimensioni con risoluzione micrometrica, e SoftX, orientata alla microscopia e microtomografia di materiali polimerici, compositi e biologici, con applicazioni anche nei beni culturali.
A completare l’infrastruttura vi sono sei laboratori multidisciplinari di servizio che coprono l’intero ciclo della ricerca: preparazione dei campioni, caratterizzazione fisica e chimica, modellizzazione numerica e prototipazione. Questa integrazione fa di Star una piattaforma completa per la ricerca applicata, capace di generare conoscenza e innovazione trasferibile ai settori produttivi.
Collaborazioni e prospettive internazionali
La realizzazione di Star è il risultato di una sinergia tra l’Università della Calabria, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ed Elettra Sincrotrone Trieste, con la partecipazione del Cnr e del consorzio europeo C-Erc. L’infrastruttura è stata riconosciuta come strategica nel Piano Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca e finanziata anche attraverso il Pon Ricerca e Innovazione, per un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro.
Progettata come user facility aperta a ricercatori italiani e internazionali, Star punta a entrare stabilmente nella rete europea delle infrastrutture dedicate alla scienza dei materiali e alla diagnostica avanzata.
Il valore simbolico dell’inaugurazione
La cerimonia si è conclusa con l’inaugurazione simbolica e la visita guidata alla struttura. I partecipanti, accompagnati dai ricercatori coinvolti nel progetto, hanno potuto osservare da vicino la sorgente X, le stazioni sperimentali e i laboratori.
«Chi ricopre un ruolo pubblico – ha sottolineato il rettore Leone – ha il dovere di essere parte della soluzione, non del rumore di fondo. L’acqua, l’energia, la conoscenza: sono beni comuni da gestire con responsabilità e visione. Star è un esempio di come la Calabria e l’Italia possano competere a livello internazionale con progetti di eccellenza scientifica».