La vertenza Telecontact continua a mostrare contorni sempre più problematici. L’ultimo confronto tra i sindacati e Tim, volto a evitare il trasferimento di 1.591 dipendenti – 432 dei quali a Catanzaro e 302 a Napoli – verso una nuova società, non ha portato a risultati concreti. Secondo Pasquale Tridico, la situazione appare «grottesca», perché il progetto di trasferire i lavoratori in una società di nuova costituzione, dove Tim manterrà solo quote di minoranza, non garantisce alcuna sicurezza occupazionale.

Nuova società sotto accusa, lavoratori senza certezze

Le sigle sindacali, insieme a Pasquale Tridico, evidenziano che l’operazione appare priva di logica industriale e potrebbe nascondere futuri tagli al personale al termine dei periodi di garanzia previsti dalla legge. La nuova società, Dna, controllata dal Gruppo Distribuzione – un colosso del customer care con oltre 3.000 dipendenti in Italia e in Europa dell’Est – viene vista come uno strumento per gestire esuberi e riduzioni di personale, senza offrire prospettive concrete ai lavoratori.

Sciopero del 17 novembre e solidarietà ai dipendenti

Pasquale Tridico ha espresso piena solidarietà ai dipendenti coinvolti, annunciando il sostegno dei sindacati allo sciopero proclamato per il 17 novembre. Inoltre, è prevista un’astensione di due ore dal lavoro al termine del turno del giorno precedente. L’obiettivo è sottolineare l’urgenza di trovare soluzioni chiare e sicure, evitando che la vertenza si trasformi in una semplice “manovra industriale” a discapito dei lavoratori.