Filomena Greco: «La violenza economica è la catena invisibile che imprigiona le donne calabresi»
La consigliera regionale di Casa Riformista-Italia Viva richiama l’attenzione sulla disparità occupazionale
In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la consigliera regionale Filomena Greco ha lanciato un appello a riflettere non solo sulla violenza fisica, ma anche su quella economica, definita una forma subdola di sopraffazione che limita la libertà femminile, specialmente nel Mezzogiorno d’Italia e in Calabria.
«La violenza economica – ha dichiarato – è la catena invisibile che imprigiona le donne, costringendole alla dipendenza e rendendole vulnerabili, incapaci di uscire da relazioni violente».
Disuguaglianze e dipendenza economica in Calabria
Richiamando i dati di Eurostat, la Greco ha evidenziato come la Calabria sia tra le regioni peggiori d’Europa per tasso di occupazione femminile, fermo al 33,1% contro una media nazionale del 53,3%.
«Il divario occupazionale è tra i più gravi del continente – ha sottolineato – e si aggrava con l’elevata disoccupazione che colpisce le giovani donne laureate: solo il 21,6% trova lavoro entro tre anni dal conseguimento del titolo».
Un quadro che, secondo la consigliera, rivela come le donne calabresi, spesso con competenze elevate e brillanti percorsi accademici, siano costrette all’inattività o all’emigrazione.
Violenza economica, la forma più subdola di sopraffazione
Greco ha spiegato che la violenza non si manifesta solo attraverso segni fisici, ma anche nella privazione dell’autonomia e dell’indipendenza economica.
«La dipendenza economica alimentata dalla disoccupazione – ha affermato – rende le donne più fragili e meno capaci di reagire. La violenza economica è emarginazione, ricatto, esclusione dai ruoli sociali e familiari».
Secondo i dati del Codice rosso, in Calabria i maltrattamenti sono aumentati del 33%, e nell’80% dei casi si tratta di episodi di origine domestica, a conferma di una emergenza strutturale.
La proposta: lavoro di qualità e parità salariale
Per la consigliera regionale, la risposta deve arrivare da un piano di azione congiunto che unisca politiche sociali e misure economiche mirate.
«Chiedo che in Calabria – ha detto – si intensifichino gli sforzi per promuovere un lavoro femminile di qualità, favorire l’accesso al credito, potenziare i centri antiviolenza e le Case rifugio e garantire una parità salariale effettiva. L’indipendenza economica deve essere riconosciuta come un diritto e non come una concessione».
Greco ha infine sottolineato l’importanza dell’educazione al rispetto nelle scuole e della sensibilizzazione culturale, affinché il 25 novembre non sia soltanto una giornata commemorativa, ma diventi un’occasione di mobilitazione collettiva per cambiare davvero la condizione delle donne in Calabria e nel Paese.