Locri Epizefiri, la Magna Grecia che vive sulla costa ionica calabrese
Una storia millenaria tra legislazione pionieristica, culti, arte e archeologia ben conservata

Fondata alla fine dell’VIII–VII secolo a.C. da coloni provenienti dalla Locride, Locri Epizefiri fu l’ultima colonia greca stabilitasi nella Calabria meridionale. Il luogo d'origine era Capo Zephyrio, da cui il nome “Epizephyrii” (attorno a Zephyrio). La colonia si affermò rapidamente grazie alla sua posizione strategica e a una solida organizzazione politica.
Legislazione e vita civica
Locri fu una delle prime città greche a dotarsi di un codice legale scritto: la legge di Zaleuco, straordinariamente avanzata per l’epoca, stabiliva pene precise e contrastava vendette private e faide di sangue.
Culti e storia religiosa
Numerosi erano i santuari della città: il Persephoneion, definito "il più celebre della Italia meridionale", testimonia un culto diffuso per Persefone; le tavolette votive (“pinakes”), insieme a santuari dedicati a Demetra e Afrodite, emergono come indizi della forte presenza religiosa e culturale.
L’impianto urbano e i monumenti
Il parco archeologico conserva tracce ben conservate del centro urbano: mura, strade, un teatro ellenistico-romano, il Tempio ionico di Marasà e altri edifici pubblici. L'intero sito, situato a circa 5 km dall’odierna Locri lungo la SS 106, è tra i parchi più estesi della Calabria.
Eredità e valori culturali
Locri fu anche patria di personalità illustri, come la poetessa Nosside, emula di Saffo, e filosofi pitagorici, che arricchirono il contesto culturale della città.
Fronteggiamenti e declino
Tradizionalmente alleata di Reggio nella Battaglia della Sagra (VI secolo a.C.), Locri mantenne nel tempo un equilibrio politico difficile, attraversando guerre e cambi di alleanze, fino al sisma della sua influenza durante le guerre puniche e l’avanzata romana. Fu abbandonata nell’VIII secolo d.C. → formando il nucleo dell’attuale borgo.
Un patrimonio vivo
Oggi il Parco Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri, accompagnato da un museo all’interno dell’area, è uno scrigno di storia aperto al pubblico e accessibile con orari stabiliti, capace di raccontare 4.000 anni di civiltà senza soluzione di continuità.