terapia ABA
terapia ABA

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria ha confermato, in linea con la giurisprudenza nazionale, l’obbligo per le Aziende Sanitarie Provinciali - ASP -  di garantire l’accesso alla terapia ABA acronimo di Applied Behavior Analysis, ai minori con disturbi dello spettro autistico e del neurosviluppo. Il trattamento, incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), deve essere fornito dalle ASP sia in forma diretta che tramite il rimborso delle spese sostenute privatamente dalle famiglie. Diverse recenti sentenze hanno condannato le ASP inadempienti, che non avendo attivato il servizio pubblico, hanno costretto i genitori a rivolgersi a strutture private per garantire ai propri figli cure fondamentali.

L’impegno della Regione e il caso Cosenza

A sostegno di questo orientamento, nel marzo scorso il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato una mozione che impegna formalmente la Giunta e il Presidente della Giunta regionale calabrese, anche in qualità di Commissario ad Acta per la sanità, ad attuare misure concrete affinché le ASP procedano con i rimborsi dovuti. Tuttavia, permangono gravi criticità, in particolare nella provincia di Cosenza, dove – secondo l’avvocato Alessandro Russo – legale che si sta occupando della farraginosa questione, l’ASP locale, pur avendo rimborsato in passato una famiglia per assenza del servizio pubblico, oggi continua a non garantire la terapia ABA e ostacola sistematicamente le richieste di rimborso. Un comportamento giudicato incoerente rispetto agli indirizzi regionali e alle sentenze del TAR.

Una battaglia di civiltà per il diritto alla salute

“La situazione è divenuta insostenibile” – denuncia l’avv. Russo – “Le famiglie non possono continuare a sostenere battaglie legali per far valere un diritto riconosciuto dalla legge”. Il rischio concreto è che l’accesso alle cure dipenda dalla capacità economica delle famiglie, violando il principio di equità del sistema sanitario. Si tratta di una vera e propria battaglia di civiltà, che riguarda la salute, la dignità e il futuro di bambini e ragazzi autistici. Le istituzioni, conclude Russo, hanno il dovere non solo di riconoscere formalmente i diritti, ma di garantirne l’effettiva attuazione, evitando che centinaia di famiglie siano lasciate sole in un percorso tanto difficile quanto cruciale.