Loiero rilancia in Europa il modello calabrese dell’accoglienza
L’ex presidente ricorda la legge regionale del 2009 e l’esperienza di Riace come esempio di sviluppo sociale e integrazione
Mimmo Lucano e il gruppo The Left promuovono il 19 novembre al Parlamento europeo un incontro dedicato al tema delle politiche migratorie e a una possibile revisione del modello di accoglienza dell’Unione. Tra gli invitati figura anche l’ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, che sul “Quotidiano del Sud” spiega l’obiettivo dell’iniziativa: portare nel dibattito europeo i principi contenuti nella legge regionale calabrese 18/2009, una norma che definiva l’accoglienza come occasione di sviluppo sociale, culturale ed economico per le comunità locali.
Il modello calabrese e l’esperienza di Riace
Loiero ricorda come quella legge, approvata all’unanimità in pochi minuti dal Consiglio regionale, proponesse un paradigma innovativo: finanziare i borghi colpiti dallo spopolamento che decidevano di ospitare rifugiati, trasformando l’accoglienza in opportunità reciproca. Una visione che trova il suo esempio più noto nell’esperienza di Riace guidata da Lucano, definita da Loiero “una realtà generosa e lungimirante”, oggi sempre più rara nel panorama globale. Un modello che, per anni, ha attirato osservatori internazionali e rappresentato un’alternativa concreta alle narrazioni emergenziali.
L’interesse internazionale e il racconto di Wim Wenders
L’ex presidente rievoca anche il legame tra Riace e il regista tedesco Wim Wenders, che visitò il borgo durante il suo mandato e ne rimase colpito al punto da ambientarvi gran parte del cortometraggio “Il Volo”, cofinanziato dalla Regione. Un incontro successivo, nel 2009 a Berlino durante la cerimonia dei premi Nobel per la pace, confermò l’attenzione di Wenders verso quel modello di accoglienza: il regista definì Riace “la vera utopia degli anni a venire”, sottolineando come l’iniziativa del sindaco e la legge regionale calabrese contribuissero a offrire dignità ai migranti e nuova linfa ai territori più fragili.