La maggioranza replica sulle criticità della struttura sportiva di Sibari
Un progetto ereditato con gravi lacune e costi elevati, ora al centro dell’impegno per consegnare un impianto realmente funzionale alla comunità
La struttura sportiva in costruzione a Sibari continua a generare polemiche, ma il nodo centrale riguarda la qualità del progetto ereditato. Non si tratta di un vero palazzetto dello sport, poiché mancano elementi essenziali come gli spalti per il pubblico. Nel progetto approvato dalla precedente amministrazione sono previste soltanto 38 sedute, oltre a fondi insufficienti per gli allacci idrici, fognari ed elettrici. Anche la pavimentazione risulta incompleta, coprendo solo una parte dell’area interna, mentre non sono state inserite né la recinzione né l’adeguata sistemazione dei parcheggi esterni. Una struttura, dunque, lontana dagli standard necessari per un impianto sportivo moderno.
Un investimento pesante privo di una strategia organica
Il mutuo acceso per realizzare l’opera ammonta a oltre un milione di euro, cifra poi aumentata fino a 1.350.000 euro a seguito di una variante successiva. Nonostante l’ingente spesa, la struttura si presenta incompleta e poco funzionale. L’attuale maggioranza evidenzia l’assenza di una visione strategica nella fase progettuale: non sono stati intercettati fondi dedicati come “Sport e Periferie” né successivamente i finanziamenti del PNRR, che avrebbero consentito di alleggerire il peso economico sui cittadini. Scelte differenti avrebbero potuto orientare l’investimento verso soluzioni più utili al territorio, come una piscina comunale coperta in grado di generare benefici economici e sociali.
L’impegno della maggioranza e i nomi dei consiglieri
L’amministrazione oggi si assume la responsabilità di completare una struttura nata con forti limiti, consapevole che saranno necessarie ulteriori risorse per renderla pienamente operativa. I consiglieri di maggioranza – Chiara Alario, Michele Filardi, Sofia Maimone, Stefano Pesce, Annamaria Bianchi, Federica D’Elia, Mimmo Pisciotti, Savina Azzolino, Luigi Garofalo e Ida Spezzano – rivendicano il lavoro avviato e respingono le accuse della minoranza, ricordando che l’attuale stato del cantiere è il risultato di scelte progettuali del passato. L’obiettivo è consegnare alla comunità una palestra realmente fruibile, ponendo fine a un’eredità onerosa e priva di una logica funzionale.