Strade pericolose, quattro vittime in Calabria nel weekend: allarme sicurezza
Nel bilancio nazionale 37 morti in tre giorni. La Calabria tra le regioni più colpite: urgente intervenire su infrastrutture, controlli e cultura della prevenzione

Nel fine settimana compreso tra venerdì 25 e domenica 27 luglio, l’Italia ha registrato un bilancio drammatico sulle strade: ben 37 vittime tra automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, con età comprese tra i 7 e gli 87 anni. A riferirlo è l’Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), che evidenzia un netto aumento rispetto al weekend precedente, in cui i decessi erano stati 28. Tra le cause principali, anche questa volta, le fuoriuscite autonome di veicoli e gli incidenti su strade statali e provinciali, spesso teatro di comportamenti imprudenti e condizioni infrastrutturali non ottimali.
Calabria tra le regioni più colpite
La Calabria figura purtroppo tra le regioni più colpite, con quattro vittime registrate nel solo fine settimana. Un dato allarmante per una regione che, anche in passato, ha mostrato criticità legate alla sicurezza stradale, soprattutto lungo arterie provinciali e statali spesso prive di adeguati standard di manutenzione e controllo. I numeri fanno emergere l’urgenza di potenziare le politiche di prevenzione e di investire su campagne di educazione alla guida sicura, soprattutto in un periodo – come quello estivo – in cui i flussi di traffico aumentano sensibilmente.
L’appello alla responsabilità e alla prevenzione
Il report dell’Asaps sottolinea anche che ben tre incidenti plurimortali hanno causato otto vittime complessive, mentre ben 16 decessi sono avvenuti su strade extraurbane secondarie. I dati dimostrano come la sicurezza stradale resti una priorità nazionale, ma anche una questione locale che richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni, della politica e dei cittadini. In Calabria, così come in altre regioni ad alta incidentalità, è fondamentale agire in maniera strutturale per rafforzare i controlli, migliorare l’infrastruttura viaria e soprattutto promuovere una cultura della guida responsabile.