Una vicenda dai contorni inquietanti, quella della famiglia calabrese Bonanata, già oggetto di un'inchiesta televisiva da parte del programma "Le Iene", torna al centro dell’attenzione pubblica grazie all’intervento dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Pasquale Tridico.

La nota

«Ci battiamo ogni giorno per tutelare i diritti delle persone, soprattutto di quelle più deboli e più fragili, spesso vittime di gravi sofferenze» – ha dichiarato Tridico in una nota ufficiale – sottolineando la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni pubbliche nei confronti dei cittadini più indifesi. Il caso riguarda due anziani coniugi calabresi che, secondo quanto ricostruito dall'inchiesta giornalistica, sarebbero stati convinti a cedere la loro abitazione e trasferirsi in una residenza sanitaria assistenziale, mentre la loro unica figlia sarebbe stata ricoverata, a loro insaputa, in una struttura sanitaria convenzionata. «Alle istituzioni pubbliche chiediamo un impegno maggiore. Molte volte, accelerare sulle verifiche e sugli interventi può essere addirittura determinante al fine di salvaguardare il benessere e anche il patrimonio delle persone più indifese» – ha aggiunto l’europarlamentare.

Tridico ha anche voluto ringraziare il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, il cui intervento ha permesso agli anziani di far ritorno nella propria casa. Tuttavia, il lieto fine si è trasformato in tragedia: i due sono morti poco dopo, in stato di abbandono. «Oggi – ha spiegato Tridico – la loro figlia, erede legittima, non potrebbe rientrare nell’immobile di famiglia, a quanto pare intestato a terzi e senza che né gli anziani né la ragazza ne avessero avuto precisa contezza». Il parlamentare europeo ha quindi lanciato un appello alla magistratura e all’Ordine degli avvocati di Castrovillari affinché venga fatta piena luce su quanto accaduto: «Confidiamo che, ciascuno per le proprie competenze, l’autorità giudiziaria e l’Ordine degli avvocati di Castrovillari facciano al più presto luce e giustizia su questa storia inquietante». Un caso che solleva interrogativi profondi sulla protezione delle persone fragili e sulle garanzie che lo Stato e le istituzioni devono assicurare, non solo in termini legali, ma anche di dignità e umanità.