La Corte dei conti
La Corte dei conti

Il rendiconto 2024 della Regione Calabria non mostra sostanziali miglioramenti rispetto al passato. A evidenziarlo è stato il presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti, Ermenegildo Palma, durante l’incontro con la stampa che ha preceduto l’udienza di parificazione. “Il rendiconto presenta sostanzialmente gli stessi momenti critici che abbiamo già evidenziato l’anno scorso”, ha affermato Palma, sottolineando la persistenza di debolezze strutturali che continuano a incidere sulla gestione economico-finanziaria della Regione.

Sanità e infrastrutture: lentezze e commissariamenti

Uno dei principali nodi resta la sanità. “C’è una sanità che si muove verso percorsi di miglioramento, però lentamente, molto lentamente”, ha precisato Palma. Un andamento che si riflette nei conti, con una mobilità passiva che nel 2024 ammonta a 308 milioni di euro, in crescita del 21% rispetto all’anno precedente. Il commissariamento per le infrastrutture sanitarie, pur avendo prodotto un’accelerazione, non è ancora riuscito a garantire livelli adeguati di efficienza e qualità dei servizi. “Siamo ancora su livelli assolutamente insoddisfacenti per la risposta che la popolazione richiede in materia di sanità”, ha aggiunto il magistrato contabile.

Fondi europei e Pnrr: spesa ancora troppo lenta

Altro punto debole riguarda la gestione dei fondi comunitari. “C’è una spesa che presenta sempre gli stessi momenti di crisi rispetto agli anni passati – ha osservato Palma – con progetti non abbastanza dettagliati, che richiedono continue correzioni in corso d’opera”. Una situazione che, secondo la Corte dei conti, si ripete anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. “Il Pnrr ha gli stessi problemi dei programmi operativi – ha spiegato – una spesa lenta, nonostante la presenza di progettualità di grande valore. Ma le stesse strutture che faticano a gestire i programmi ordinari sono chiamate a portare avanti anche quelli straordinari”.

Una macchina amministrativa da mezzo miliardo

La Corte dei conti ha inoltre puntato l’attenzione sui costi della macchina amministrativa regionale. “Attraverso enti e società costa 500 milioni di euro – ha precisato Palma – e crea momenti di frizione con la Regione che non ha più una gestione piena di questi enti. Quando vengono richieste informazioni, spesso non vengono fornite, o arrivano con tempi incompatibili con la gestione dei bilanci”.
Un quadro che fotografa una struttura complessa, appesantita e priva di un coordinamento efficace tra organi e uffici.

Conti stabili ma riforme necessarie

Nonostante le criticità, il presidente Palma ha rassicurato sulla tenuta complessiva dei conti regionali. “I conti della Regione sono sostanzialmente regolari e saldi – ha concluso –. Ci sono dei piccoli accorgimenti che chiederemo vengano fatti, ma non destano problemi”.
Il giudizio della Corte dei conti, pur riconoscendo la stabilità finanziaria, mette tuttavia in evidenza la necessità di un cambio di passo nella gestione della sanità, nell’efficienza della spesa e nella capacità di programmazione: nodi che, se non risolti, continueranno a frenare la crescita e l’efficacia delle politiche pubbliche in Calabria.