Polizia
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È di tredici arresti, 31 denunciati, sanzioni amministrative per un totale di 73.382 euro e il sequestro di 22.825 euro il bilancio di una vasta operazione condotta dalla Polizia di Stato per contrastare i fenomeni criminali legati alla comunità cinese in Italia. Coordinata dal Servizio centrale operativo, l’iniziativa ha mirato a colpire reati connessi all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione, al traffico di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi.

Cosenza tra le città coinvolte: interventi su scala nazionale

L’operazione, definita ad “alto impatto”, ha visto l’impiego congiunto delle Squadre mobili di ben 26 province italiane, tra cui anche Cosenza, insieme a Roma, Milano, Firenze, Bologna, Prato, Verona, Padova, Cagliari e altre. Con il supporto dei Reparti prevenzione crimine, le forze dell’ordine hanno effettuato controlli mirati nei territori in cui sono attivi gruppi criminali legati alla comunità cinese, in particolare nelle regioni del Centro e Nord Italia, ma anche in alcune aree del Sud, confermando la diffusione capillare di queste reti.

Hawala e traffici illeciti: il volto internazionale della criminalità cinese

Tra le attività più complesse emerse durante le indagini figura l’hawala, un sistema clandestino di trasferimento di denaro che consente il passaggio illecito di ingenti somme tra Paesi diversi, fuori dai circuiti bancari ufficiali. Questo metodo, utilizzato non solo da organizzazioni criminali cinesi ma anche da altri gruppi internazionali, è spesso impiegato per finanziare traffici di stupefacenti, movimentare denaro collegato all’immigrazione irregolare o occultare profitti derivanti da attività illecite. La presenza di questo sistema in diverse province italiane, comprese anche realtà del Sud come Cosenza, conferma la portata transnazionale e sofisticata delle operazioni condotte da questi gruppi.