Lamezia Terme, 17enne arrestato per una serie di furti e danneggiamenti
Il giovane è accusato di aver commesso 27 reati in una sola notte, tra cui l’incendio di alcune auto. L’indagine dei carabinieri è stata ricostruita attraverso centinaia di ore di filmati e riscontri tecnici
È accusato di aver commesso ventisette reati in una sola notte, tra furti, danneggiamenti e l’incendio di diverse auto. Un 17enne lametino è stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza del gip del Tribunale per i minorenni di Catanzaro, su richiesta della Procura. Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane sarebbe responsabile dell’incendio avvenuto nella notte del 6 luglio scorso in viale Primo Maggio, dove sei automobili e un ciclomotore in sosta sono stati distrutti dalle fiamme. Nella stessa notte avrebbe inoltre rubato un’auto in via XX Settembre, con la quale — guidando senza patente — si sarebbe dato alla fuga, causando danni ingenti ad altri veicoli, arredi urbani, panchine e aiuole.
Un’escalation di violenza e furti nel cuore della città
Le accuse a carico del minorenne non si limitano all’episodio di luglio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il ragazzo avrebbe partecipato, insieme a un coetaneo già arrestato lo scorso giugno, a una lunga serie di 27 furti aggravati e danneggiamenti su auto in sosta avvenuti nella notte tra il 28 febbraio e il primo marzo 2025 nelle vie del centro di Lamezia Terme. Un’azione sistematica che aveva destato grande preoccupazione tra i residenti e che aveva spinto i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile a intensificare i controlli, riuscendo a individuare i responsabili grazie a un imponente lavoro di analisi investigativa.
L’indagine dei carabinieri: 180 ore di video e tracciamenti telefonici
L’arresto è arrivato al termine di un’indagine complessa e meticolosa. I militari hanno visionato oltre 180 ore di filmati provenienti da 45 telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, per ricostruire i movimenti dei sospetti. Dopo l’incendio e il furto dell’auto del 6 luglio, sono stati esaminati ulteriori 30 ore di registrazioni di altri 15 impianti. L’incrocio dei dati video con i tabulati telefonici ha consentito di delineare una vera e propria “mappa elettronica” degli spostamenti del 17enne, immortalato in più punti della città nelle ore dei fatti. La precisione delle analisi e le prove raccolte hanno convinto il gip a disporre la misura cautelare, ponendo fine a una serie di azioni che avevano messo in allarme l’intera comunità lametina.