SS106, colpi d'arma da fuoco contro l'autovelox di Simeri Crichi
L'accaduto è emerso grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, i quali hanno notato segni evidenti di danneggiamento sul dispositivo
Attacco vandalico all’autovelox a Simeri Crichi
Un grave episodio di vandalismo si è verificato lungo la statale 106 nel territorio del Comune di Simeri Crichi, dove un autovelox installato per il controllo della velocità è stato preso di mira da colpi di arma da fuoco. L'accaduto è emerso grazie alla segnalazione di alcuni cittadini, che hanno notato segni evidenti di danneggiamento sul dispositivo e hanno immediatamente informato l’amministrazione comunale.
Il Comune, una volta ricevuta la segnalazione, ha inviato i propri tecnici a verificare lo stato dell’autovelox e ha successivamente avvisato la società incaricata della sua gestione. Gli operatori della società sono intervenuti sul posto, smontando l’apparecchio per una verifica più approfondita. È stato così accertato che il dispositivo era stato effettivamente colpito da proiettili di arma da fuoco, confermando i sospetti iniziali.
La denuncia del Comune
Di fronte alla gravità dell'episodio, l’amministrazione comunale ha sporto denuncia ai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, competenti per il territorio. Gli investigatori hanno avviato gli accertamenti del caso, cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Tra i primi passi intrapresi, è stata verificata la presenza di eventuali registrazioni effettuate dalle telecamere installate sull’autovelox stesso. Queste immagini potrebbero fornire elementi utili per identificare i responsabili del gesto.
L'autovelox delle polemiche
Il primo cittadino crichese Davide Zicchinella si è espresso sull'accaduto: ”è un atto deplorevole, direi gravissimo. L’ autovelox c’è dal 2019 e tutte le risorse ricavate vengono spese per il bene comune, in primis per la sicurezza stradale. Si può obiettare sulla giusta collocazione, ma non assistere a un vandalismo becero non degno di un paese civile”. Le indagini proseguono per individuare i responsabili di questo gesto che non solo ha danneggiato un bene pubblico, ma ha anche minato un presidio di legalità fondamentale per la comunità.