Castello_San_Niceto
Castello_San_Niceto

Il Castello di Sant’Aniceto, o come viene ancora chiamato da molti “Castello di San Niceto”, domina dall’alto di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, e rappresenta una delle testimonianze più affascinanti dell’architettura bizantina nel Sud Italia. Arroccato a 670 metri sul livello del mare, il maniero si affaccia sullo Stretto di Messina offrendo una vista che spazia fino alla Sicilia e all’Etna nelle giornate più limpide. La sua costruzione risale all’XI secolo, in un periodo in cui le coste calabresi erano minacciate dalle incursioni saracene e si avvertiva la necessità di erigere fortificazioni di controllo e difesa. Il castello, con la sua particolare pianta irregolare descritta come “a forma di nave”, nacque dunque come presidio militare per monitorare la costa e garantire la sicurezza dei centri abitati circostanti. Le sue mura, alte oltre tre metri e costruite in pietra locale, racchiudono ancora oggi l’essenza di una fortificazione nata per resistere al tempo e alle guerre.

Dalle origini bizantine ai secoli delle dominazioni normanne e aragonesi

Nel corso dei secoli il castello ha attraversato numerosi passaggi di potere. Dai Bizantini ai Normanni, dagli Angioini agli Aragonesi, la struttura ha conservato la sua funzione strategica e amministrativa diventando un punto di riferimento per l’intero territorio del feudo di Santo Niceto, che comprendeva le attuali aree di Motta San Giovanni e Montebello. La sua posizione permetteva non solo il controllo visivo delle coste ma anche il collegamento diretto con altre torri di avvistamento distribuite lungo il versante ionico. Le mura ancora visibili testimoniano una costruzione solida, basata su tecniche miste di pietra e malta, con torri angolari e una corte centrale dove probabilmente si trovavano le strutture di servizio. Con l’arrivo dei Normanni la fortificazione venne ampliata e dotata di nuove funzioni difensive. Nei secoli successivi, però, il castello subì le conseguenze di eventi naturali devastanti come i terremoti del 1783 e del 1908, che ne compromisero parte delle strutture, avviando un lento declino. L’uso militare cessò definitivamente e il sito rimase abbandonato per lungo tempo, fino ai più recenti interventi di restauro che ne hanno restituito il fascino originario.

Un patrimonio da valorizzare tra storia e paesaggio

Il Castello di Sant’Aniceto rappresenta oggi un autentico simbolo identitario per la comunità di Motta San Giovanni e per l’intera area reggina. La sua posizione panoramica, immersa nella macchia mediterranea, lo rende una meta di grande interesse culturale e turistico. Il percorso di accesso attraversa uliveti e pendii rocciosi, offrendo al visitatore un’esperienza paesaggistica di rara bellezza. Negli ultimi anni sono stati avviati progetti di valorizzazione e di manutenzione che mirano a rendere il sito più fruibile e sicuro, senza alterarne la dimensione storica. Tuttavia, restano ancora sfide aperte: la necessità di una promozione coordinata, di una rete di servizi e di un’integrazione con i circuiti turistici regionali. Il castello potrebbe diventare un nodo centrale di itinerari legati alla cultura bizantina e medievale della Calabria, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del territorio. La sua forza evocativa e il legame profondo con la storia rendono questo luogo una testimonianza viva della stratificazione culturale calabrese, capace di raccontare secoli di dominazioni, resistenze e rinascite.