Chi è Don Guido Quintieri, il parroco che denunciando ha pagato il prezzo del coraggio
Sulle sue pagine online non mancano riflessioni, appelli e prese di posizione coraggiose su temi che toccano da vicino la vita quotidiana della sua comunità

Un uomo di fede ma anche di coraggio civile: così si può descrivere Don Guido Quintieri, giovane parroco della comunità di Bonifati, che nei giorni scorsi è balzato agli onori della cronaca per un grave episodio di violenza subito al termine della celebrazione domenicale. Sul sagrato della Chiesa, davanti a numerosi testimoni, Don Guido sarebbe stato aggredito da una persona, in un gesto che ha scosso profondamente non solo i fedeli presenti, ma tutta la comunità locale. Solo il pronto intervento di alcuni presenti ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando sconcerto e indignazione. Nonostante il dolore per l’accaduto, Don Guido ha scelto di rispondere come solo un vero pastore sa fare: con un messaggio di pace e speranza. "Non facciamoci rubare la gioia", ha scritto ai suoi parrocchiani, invitandoli alla preghiera non solo per la comunità ferita, ma anche per l'aggressore, riconoscendo nella violenza il segno di un disagio profondo e invitando tutti a invocare la guarigione delle ferite sociali.
Un parroco vicino alla gente (anche attraverso i social)
Don Guido non è un sacerdote che si limita ai riti liturgici. Da tempo ha scelto di utilizzare i social network come strumento di evangelizzazione e di impegno sociale. Sulle sue pagine online non mancano riflessioni, appelli e prese di posizione coraggiose su temi che toccano da vicino la vita quotidiana della sua comunità. Proprio durante le celebrazioni della Settimana Santa, in una chiesa affollata, il parroco aveva lanciato un forte grido d’allarme contro il fenomeno dello spaccio di droga che sta minando il tessuto sociale di Bonifati. Una denuncia chiara e senza compromessi, che ha infranto quel muro di silenzio e omertà spesso presente nei piccoli centri, ma che ha probabilmente infastidito chi trae profitto dal degrado. Il sospetto, infatti, è che l’aggressione subita sia collegata direttamente al suo coraggioso impegno di denuncia. Un gesto vile che sembra voler intimidire non solo il parroco, ma l’intera comunità che sta cercando, con fatica, di liberarsi dalle piaghe sociali che la affliggono. Il legame di Don Guido con la comunità di Bonifati non si esaurisce nella sua funzione liturgica. È una presenza costante accanto ai giovani, agli anziani, alle famiglie in difficoltà. Attraverso iniziative pastorali, incontri pubblici, attività sociali e culturali, il giovane sacerdote ha cercato di riportare la parrocchia al centro della vita cittadina, rendendola un luogo di ascolto e di accoglienza. La sua capacità di intercettare le fragilità del territorio, di dare voce ai più deboli e di non voltarsi dall'altra parte davanti ai problemi reali, lo ha reso un punto di riferimento autentico per chi cerca nella Chiesa non solo un conforto spirituale, ma anche una guida concreta nel vivere quotidiano. L’aggressione non ha piegato Don Guido: anzi, il suo invito alla preghiera, alla riconciliazione e alla speranza dimostra che il suo cammino di parroco e di uomo di comunità continua, con ancora maggiore determinazione. Bonifati, oggi più che mai, si stringe attorno a lui, pronta a difendere non solo la sua persona, ma anche quei valori di verità e giustizia che lui rappresenta con coraggio.