Caterina Ermio, Carol Pileggi e Renata Tropea
Caterina Ermio, Carol Pileggi e Renata Tropea

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ha approvato una delibera che istituisce il nuovo “Protocollo operativo per la presa in carico della vittima di violenza di genere in arrivo al Pronto Soccorso”.

L’obiettivo è quello di rafforzare il sistema di tutela e potenziare la rete interna secondo le normative europee e nazionali in materia di protezione delle vittime.
Il documento nasce da un’iniziativa delle dottoresse Caterina Ermio e Renata Tropea, professioniste da anni impegnate in prima linea contro la violenza sulle donne.

Lamezia Terme capofila con il “Percorso Rosa Bianca”

Il primo presidio coinvolto è quello di Lamezia Terme, dove è già attivo il Percorso Rosa Bianca, un modello di riferimento per l’accoglienza delle vittime di violenza.
Il Pronto soccorso del Giovanni Paolo II dispone di un ingresso riservato e di una stanza dedicata, accessibile a prescindere dal codice di accesso, garantendo privacy e sicurezza.
La referente per l’adozione del nuovo protocollo è la dottoressa Carol Pileggi della Direzione sanitaria di presidio.

Il presidio lametino serve un bacino d’utenza vastissimo — dal lametino al vibonese, fino al soveratese e parte dell’alto Tirreno cosentino — e si conferma punto di riferimento per la gestione dei casi di violenza.

Strumenti e formazione per un sistema efficace

Il nuovo protocollo prevede dotazioni e procedure all’avanguardia: Conservazione dei reperti biologici, grazie a un frigorifero di sicurezza a temperatura controllata che garantisce l’integrità dei campioni per oltre sei mesi; Catena di custodia rigorosa, per assicurare validità e tracciabilità dei reperti in ambito investigativo e giudiziario; Formazione specialistica con standard europei, attraverso il nuovo corso Viprom – Victim Protection in Medicine, realizzato in collaborazione con l’Associazione Donne Medico Italiana, l’Associazione Donne Medico Internazionale e l’Università di Parma.

Il programma, finanziato con fondi dedicati, permetterà all’Asp di Catanzaro di diventare, in futuro, centro di formazione qualificato per operatori sanitari e professionisti del territorio.

Collaborazione e tutela integrata

Negli anni, la gestione dei casi di violenza è stata resa possibile grazie alla stretta sinergia con le Forze dell’Ordine, che mettono a disposizione personale femminile qualificato, e con la rete territoriale, in particolare con il Centro Antiviolenza Demetra, che gestisce circa il 70% dei casi trattati annualmente.

La Direzione strategica aziendale ha sottolineato che il nuovo protocollo «rafforza l’efficacia e la rapidità dell’intervento», garantendo alle donne la massima fiducia in un Pronto soccorso sicuro, riservato e attrezzato.
«Affidarsi a personale formato e a procedure standardizzate è fondamentale — ha spiegato la Direzione — perché solo così si può assicurare una tutela reale alle vittime e un percorso sanitario e psicologico adeguato».

Un impegno concreto per la dignità e la sicurezza

Con questo passo, l’Asp di Catanzaro si pone come modello regionale di riferimento nella lotta contro la violenza di genere, trasformando la gestione dell’emergenza in un percorso integrato di cura, ascolto e protezione.
L’obiettivo è chiaro: garantire che ogni donna che si rivolge a una struttura sanitaria trovi accoglienza, rispetto e la certezza di non essere mai sola.