La patata della Sila
La patata della Sila

La patata della Sila non è solo un alimento, ma un simbolo di identità, innovazione e resistenza. Rappresenta la Calabria delle montagne, capace di trasformare la semplicità in valore, preservando la sua storia e guardando con coraggio al futuro.

Le radici di un prodotto unico

La coltivazione della patata sull’altopiano della Sila ha origini profonde, con testimonianze già presenti nella statistica del Regno di Napoli nel 1811. Cresciuta tra faggete e prati d’altura, questa varietà selvatica ha conquistato nel tempo la fiducia delle comunità locali e, nel 2010, ha ottenuto il prestigioso marchio IGP, a riconoscimento della sua qualità e identità territoriale.

Terra, clima e caratteristiche

Coltivata tra i 1 000 e i 1 500 metri sul livello del mare, la patata della Sila beneficia di terreni sabbiosi, drenanti e ricchi di potassio. L’elevata escursione termica tra il giorno e la notte favorisce lo sviluppo di una buccia resistente e una polpa particolarmente ricca di amido, rendendola saporita, nutriente e perfetta per lunghe conservazioni.

Varietà pregiate e qualità gastronomica

Tra le varietà più diffuse si annoverano Agria, Desirée, Ditta, Majestic, Marabel e Nicola, ciascuna con caratteristiche diverse di forma, colore e polpa. L’alto contenuto di sostanza secca lo rende particolarmente adatto alla frittura, agli gnocchi e alle preparazioni tradizionali come le “patate ’mpacchiuse” o le tielle locali.

Motore economico e innovazione

Negli ultimi vent’anni la produzione è cresciuta in modo esponenziale, passando da poche migliaia a centinaia di migliaia di quintali, con un fatturato che si è avvicinato ai 14 milioni di euro. Al centro di questo boom c’è il Consorzio dei produttori che ha promosso tecniche innovative, come la moltiplicazione in vitro del seme, garantendo genuinità e competitività del prodotto sul mercato interno e nazionale.

Eventi e cultura locale

Autunno è tempo di sagre sull’altopiano: Camigliatello Silano organizza la festa della patata in ottobre, mentre Parenti celebra l’evento in agosto, con cibo, musica e tradizioni. Un’occasione ideale per scoprire il legame profondo tra comunità, cultura culinaria e territorio.