In seguito  ai due casi positivi al covid19, registrati nella giornata di ieri, uno riguardante una operatrice sanitaria residente nella Capitale, di Fiumefreddo Bruzio, ed una novantenne originaria di Rogliano, residente in Val D’Aosta, in attesa di un ricovero in una struttura sanitaria della provincia, la  task force dell’Asp di Cosenza ha avviato due inchieste epidemiologiche, per ricostruire i contatti ed i loro spostamenti . I medici hanno individuato 17 contatti stretti per il caso del tirreno ed altri 20  nel Savuto. I sindaci dei due comuni interessati sono in costante contatto con il Dipartimento Prevenzione e con la Prefettura di Cosenza per ricevere aggiornamento sull’evoluzione della vicenda e le persone individuate sono state poste in quarantena tutelare fino all’esito dei primi tamponi.  Nel frattempo, sino ad oggi  i sanitari ed il personale amministrativo impegnato sin dallo scorso mese di febbraio nella “lotta” contro il covid19, si vedono negare le doverose spettanze economiche, nonostante  i fondi stanziati dai Dpcm del Governo, siano già stati impegnati da un’apposita delibera dell’Asp di Cosenza e autorizzati dal Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, al contrario delle altre regioni, che hanno già provveduto ad assumere nuovo personale e che rimarrà nella dotazione organica delle strutture sanitarie anche dopo la fine dell’emergenza.