Blitz dell’Ispettorato del Lavoro a Cosenza: sette attività sospese
Il primo intervento ha riguardato un cantiere edile, dove due operai stavano montando un ponteggio senza la necessaria abilitazione

Nuova operazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza nell’ambito del “Piano nazionale sommerso 2025”, finalizzato a contrastare lo sfruttamento della manodopera irregolare. I controlli, condotti in diversi settori, hanno portato alla sospensione di sette attività imprenditoriali, tra edilizia e pubblici esercizi, facendo emergere un quadro preoccupante di lavoro nero e violazioni in materia di sicurezza.
Irregolarità diffuse tra edilizia e ristorazione
Il primo intervento ha riguardato un cantiere edile, dove due operai stavano montando un ponteggio senza la necessaria abilitazione. Per l’impresa è scattata la sospensione immediata e una sanzione superiore a 2.300 euro. Lo scenario più grave è stato riscontrato nella ristorazione: in quattro ristoranti ispezionati, sei dipendenti su venti lavoravano in nero. In questo caso i titolari, oltre alla sospensione, dovranno versare la maxi-sanzione prevista dalla normativa e ulteriori 2.500 euro ciascuno.
Bar e caseificio nel mirino: oltre 48mila euro di multe
Anche in un bar controllato dagli ispettori l’irregolarità era totale: l’unico lavoratore presente non aveva alcun contratto. Per l’attività è arrivata la sospensione, una maxi-sanzione da 3.900 euro e un’ulteriore multa di 2.500 euro. Situazione simile in un caseificio, dove un dipendente su tre risultava in nero: qui le multe complessive hanno superato i 6.000 euro. Complessivamente, l’operazione dell’ITL di Cosenza ha generato sanzioni per oltre 48.000 euro, confermando l’impegno delle autorità nel contrasto al lavoro sommerso e a tutela della dignità dei lavoratori.