È in coma farmacologico il piccolo Rocco dopo la caduta, possibile un secondo intervento
È ricoverato in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma il piccolo Rocco, l’undicenne di Acri (Cosenza) precipitato ieri mattina dal terzo piano di un bed and breakfast nella zona Tiburtina.
È ricoverato in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma il piccolo Rocco, l’undicenne di Acri (Cosenza) precipitato ieri mattina dal terzo piano di un bed and breakfast nella zona Tiburtina. Le sue condizioni restano gravi ma stabili: il bambino è intubato e affidato alle cure dei medici della rianimazione, che lo stanno assistendo con ogni mezzo possibile.
La notizia ha profondamente scosso sia la comunità calabrese che quella romana, unite in un unico abbraccio di speranza e affetto per il piccolo: in molti, sui social e nelle piazze, si stringono nel messaggio collettivo «Forza Rocco».
I drammatici istanti della caduta
Secondo una prima ricostruzione, l’incidente si sarebbe consumato in pochi, tragici secondi. Rocco si era seduto sul bordo del balconcino, forse per gioco, dando le spalle al vuoto. La madre, Santina, gli avrebbe chiesto di rientrare in casa, ma non ha fatto in tempo: «L’ho visto cadere – racconta sconvolta – ho cercato di afferrarlo, ma è stato inutile».
Nel disperato tentativo di proteggersi, il bambino avrebbe urtato un furgone in sosta, riuscendo così – secondo i genitori – a deviare parzialmente la caduta. «Forse quel colpo di reni, quell’istinto da portiere che ha nel sangue, gli ha salvato la vita», dice il padre, Enrico, che ancora rivive quei momenti con angoscia. «Ho sentito l’urlo di mia moglie e poi il tonfo. Sono corso giù scalzo, l’ho preso tra le braccia, aveva sangue dappertutto ma mi guardava, era cosciente».
I primi soccorsi e il trasporto in ospedale
Tra i primi ad arrivare sul posto c’era Laura, un’infermiera con quasi vent’anni di esperienza tra pronto soccorso e ambulanza. «Stavo lavorando nel mio poliambulatorio poco distante – racconta – quando un ragazzo è venuto a chiamarmi dicendo che un bambino era caduto dal terzo piano. Ho preso la cassetta del pronto soccorso e sono corsa».
La donna ha subito verificato i parametri vitali di Rocco e posizionato un accesso venoso per la somministrazione dei primi farmaci. «Era una scena che non si augura a nessuno – dice con voce rotta –. Ho cercato di tenere ferma la testa, aveva spasmi involontari. Ho fatto tutto quello che potevo, poi sono arrivati i colleghi del 118».
Stabilizzato sul posto, il bambino è stato trasportato d’urgenza al Bambino Gesù, dove i medici hanno deciso di indurre il coma farmacologico per contenere i danni neurologici e gestire il grave trauma riportato agli arti inferiori.
L’intervento chirurgico e le condizioni attuali
Dalle prime informazioni sanitarie emerge che Rocco ha riportato un distacco epifisario della caviglia sinistra, una frattura dell’astragalo con lussazione sottoastragalica e una frattura pluriframmentaria del calcagno sinistro. L’équipe di Traumatologia ha operato dalle 12:12 alle 13:20, riuscendo a stabilizzare le fratture e a ripristinare l’allineamento articolare. L’intervento non ha presentato complicanze né perdite ematiche significative.
Le condizioni generali restano critiche ma stabili. I medici non escludono che il piccolo possa essere sottoposto a un nuovo intervento chirurgico nelle prossime ore, a seconda dell’evoluzione clinica e della risposta del corpo al trauma.
Una speranza che unisce due città
Mentre Rocco lotta per riprendersi, la comunità di Acri e quella di Roma si stringono attorno alla famiglia. In molti hanno voluto esprimere la propria vicinanza e il proprio affetto, con veglie di preghiera e messaggi di incoraggiamento.
In queste ore difficili, il pensiero di tutti è rivolto al piccolo guerriero ricoverato al Bambino Gesù, simbolo di forza e speranza: «Forza Rocco, non mollare».