Alessandra Sgarella e i nove mesi in ostaggio della ‘ndrangheta
Il sequestro milanese trascinato per oltre sette mesi e la liberazione a Locri

L’11 dicembre 1997, Alessandra Sgarella, imprenditrice milanese di 39 anni, venne aggredita e rapita mentre parcheggiava nel quartiere San Siro. Un commando riconducibile alla ‘ndrangheta di Platì la sequestrò e portò in Lombardia in custodia, prima del trasferimento in Calabria, in attesa di gestire le richieste di riscatto.
La prigionia e il riscatto
Nei 266 giorni di prigionia, Alessandra fu nascosta in un bunker. I rapitori chiesero un riscatto di circa 50 miliardi di lire, dimostrando possesso di informazioni personali riservate della vittima. Le trattative rimasero segrete e coinvolsero intermediari della ‘ndrangheta, mentre il suo rilascio avvenne solo il 4 settembre 1998, nei pressi di Locri.
Il coinvolgimento delle cosche aspromontane
La vicenda coinvolse affiliati al clan Barbaro di Platì, come Francesco Perre e Saverio Trimboli, latitanti all’epoca. L'operazione di liberazione vide il coinvolgimento della cosca locale e portò a successivi arresti di figure chiave, tra cui l’ultimo sequestratore catturato in Aspromonte nel 2011.
Dibattiti e trattative ombra
Il sequestro sollevò critiche su una presunta trattativa tra apparati istituzionali e la ‘ndrangheta, gestita da un pubblico ministero, con concessione di benefici giudiziari agli intermediari. Nel corso degli anni si discussero modalità e trasparenza della liberazione, sollevando questioni politiche e legali.
Vittima e testimone
Dopo la liberazione, Alessandra e il marito adottarono un figlio, consolidando il proprio nucleo familiare. Tuttavia, anni più tardi fu diagnosticata una grave malattia: morì nel 2011, poco dopo l’arresto dell’ultimo sequestratore.
Un rapimento simbolo
Il caso di Alessandra Sgarella rappresenta l’ultimo grande sequestro operato dalla ‘ndrangheta in Lombardia, segnando la fine di un’epoca criminale. La vicenda ha messo in luce non solo l’estensione territoriale dell’organizzazione, ma anche le ombre sulle modalità di liberazione e sui rapporti con le istituzioni.