Festival delle Migrazioni 2025, inaugurata a San Basile la XIV edizione
Soccorsi in mare, Ong e legalità al centro della prima giornata

È ufficialmente iniziata a San Basile la XIV edizione del Festival delle Migrazioni 2025, promosso dall’Associazione Don Vincenzo Matrangolo Ets. Sul palco di piazza Skanderberg, il presidente Giovanni Manoccio ha presentato il programma della giornata inaugurale, introducendo il dibattito dal titolo “Soccorsi in mare: dalla parte delle Ong”. A moderare i lavori è stata la cooperante internazionale Josephine Cacciaguerra.
Il dibattito sui soccorsi e gli ostacoli alle Ong
Il primo intervento è stato affidato a Luciano Scalettari, presidente di Resq, che ha illustrato le difficoltà che le Ong ncontrano nelle operazioni di salvataggio, dagli aspetti tecnici a quelli legali, soffermandosi sull’evoluzione del loro ruolo negli ultimi anni.
A seguire, l’avvocato Dario Belluccio dell’Asgi ha approfondito il tema degli ostacoli legali, sottolineando l’importanza delle più recenti sentenze sui fermi amministrativi delle navi e sul concetto di “paesi sicuri” di provenienza, con un focus sulle misure di trattenimento dei migranti nei centri in Albania.
A chiudere il dibattito è stato l’Ammiraglio Vittorio Alessandro, già portavoce delle Capitanerie di Porto, che ha ricordato il naufragio di Lampedusa del 13 agosto per ribadire il principio cardine del diritto del mare: “prima si salva, poi a terra si discute”.
Il protocollo e l’impegno degli Arberesh
Un momento significativo della serata è stata la firma del protocollo per la creazione di un “equipaggio di terra dei paesi Arberesh”, sottoscritto da Lidia Vicchio, vicepresidente dell’Associazione Don Vincenzo Matrangolo Ets, e da Luciano Scalettari. Un gesto simbolico e operativo che mira a sostenere concretamente le attività di soccorso e ad ampliare la rete dell’accoglienza.
Musica e socialità
Dopo il dibattito, gli ospiti hanno preso parte a una cena sociale, occasione di condivisione e confronto. La serata si è chiusa con la musica del gruppo Pasticcio Meticcio, che ha proposto sonorità mediorientali, levantine e brani in lingua arbereshe, regalando al pubblico un finale suggestivo e partecipato.