Dagli Stati Uniti a San Giovanni in Fiore: il viaggio emozionante di Bob De Luca sulle tracce delle sue origini
Un incontro che è andato ben oltre la semplice visita istituzionale, trasformandosi in un’esperienza profonda

San Giovanni in Fiore ha vissuto, nei giorni scorsi, un momento toccante e carico di significato. In municipio, il sindaco ha accolto Bob (Robert) De Luca, cittadino statunitense di origini sangiovannesi, giunto appositamente dagli Stati Uniti per riscoprire le sue radici insieme ai suoi nipoti. Un incontro che è andato ben oltre la semplice visita istituzionale, trasformandosi in un’esperienza profonda, umana e simbolica, capace di unire passato e presente, memoria e identità.
La storia di Bob
Bob, oggi residente nello Stato dello Utah, ha trascorso molti anni della sua vita in West Virginia. Nonostante la distanza, ha sempre conservato nel cuore il desiderio di conoscere da vicino la terra da cui provenivano i suoi antenati. Il suo viaggio ha avuto inizio a Vibo Valentia, ma l’obiettivo finale era uno solo: raggiungere San Giovanni in Fiore, il luogo che custodisce le radici della sua famiglia. Le sue origini, infatti, affondano nelle storie di quattro famiglie sangiovannesi: i De Luca, i Mascaro, gli Aragona e i Fratto, tutte profondamente intrecciate con la storia del nostro territorio. Nel corso dell’incontro in Comune, le emozioni sono emerse con forza, in modo naturale. «Ci siamo commossi», ha dichiarato il sindaco, «perché non era solo un incontro tra istituzioni, ma un abbraccio tra la nostra comunità e una parte della sua diaspora». Negli occhi lucidi di Bob e dei suoi nipoti si leggeva tutto il valore di quel ritorno simbolico: un legame mai spezzato, che neanche l’oceano ha potuto cancellare.
La visita
La visita si è svolta in un momento particolarmente significativo per la città: a ridosso della Settimana delle Radici, iniziativa che coincide con i festeggiamenti in onore del Santo Patrono. È un periodo dell’anno in cui San Giovanni in Fiore celebra la propria identità più profonda, unendo spiritualità, tradizione popolare, musica e sapori locali. E proprio in questo contesto così vivo e autentico, Bob e i suoi familiari hanno potuto scoprire non solo i luoghi fisici delle proprie origini, ma anche quel senso di appartenenza che passa attraverso i gesti quotidiani, la gentilezza della gente, la bellezza dei paesaggi e l’accoglienza sincera di una comunità. «Questi figli e amici di San Giovanni in Fiore – ha aggiunto il sindaco – sono rimasti entusiasti di come hanno trovato la città e soprattutto per l’accoglienza ricevuta. Hanno camminato per le nostre strade, parlato con i cittadini, riscoperto i cognomi incisi nei registri comunali. Ogni dettaglio è stato per loro un tassello nella ricostruzione del proprio mosaico familiare.» Il viaggio di Bob De Luca è solo uno dei tanti che ogni anno portano i discendenti dei sangiovannesi sparsi nel mondo a tornare nella città dei loro avi. E proprio questa crescente attenzione alle radici culturali e familiari sta diventando un punto centrale della visione della città: non solo come luogo da abitare, ma anche come luogo dell’anima, dove la storia personale e collettiva si fondono.
La tradizione di San Giovanni in Fiore
San Giovanni in Fiore, con la sua lunga tradizione di emigrazione e i legami fortissimi con le comunità all’estero, continua a essere un punto di riferimento per tutti coloro che, come Bob, sentono il richiamo delle proprie origini. E ogni ritorno è una festa, una riconciliazione con il tempo, un dono che arricchisce tanto chi arriva quanto chi accoglie. Le radici, in fondo, non sono solo una questione di genealogia: sono ciò che ci lega a qualcosa di più grande, che ci definisce e ci accompagna. E nella visita di Bob De Luca, in quell’abbraccio con la sua terra d’origine, c’era tutto questo. Una storia semplice e potente, che ha lasciato un segno profondo nella nostra comunità e ci ricorda che la sangiovannesità vive, cresce e si rinnova, anche a migliaia di chilometri di distanza.