Il recente bando OCM Vino 2025/2026 per la promozione del vino italiano sui mercati esteri rappresenta un’importante opportunità anche per la filiera vitivinicola calabrese.

 Il Ministero dell’Agricoltura (Masaf) ha stanziato complessivamente 98 milioni di euro, di cui oltre 22,5 milioni per il bando nazionale, mentre il resto sarà ripartito tramite bandi regionali e multiregionali. Grazie a questo intervento, le cantine calabresi potranno ottenere cofinanziamenti fino al 50% per promuovere i propri vini DOP, IGP e spumanti di qualità nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea.

Ricadute per le aziende calabresi

Le ricadute del bando sulle aziende vitivinicole calabresi si preannunciano significative. La misura finanziaria mira a sostenere investimenti in attività promozionali capaci di rafforzare la presenza dei vini regionali sui mercati internazionali, contribuendo ad aumentare l’export di un comparto che per la Calabria è in crescita ma ancora da potenziare. Tra le novità introdotte dal Masaf vi è la completa digitalizzazione delle procedure: per la prima volta l’intero processo – dalla presentazione dei progetti alla loro valutazione – sarà gestito tramite piattaforma online, semplificando l’accesso per le imprese. Inoltre, per cinque mercati strategici (Stati Uniti, Cina, Canada, Svizzera e Regno Unito) è stato introdotto un tariffario di riferimento, eliminando l’obbligo di presentare tre preventivi da fornitori esteri: una semplificazione che riduce gli oneri burocratici e offre maggiore flessibilità operativa, adattando le attività promozionali alle specificità di ogni mercato. Queste migliorie procedurali rispondono a richieste avanzate da tempo dagli operatori, in particolare dalle piccole e medie cantine, facilitando la partecipazione al bando delle aziende calabresi che spesso dispongono di strutture amministrative più ridotte.

Le associazioni: soddisfazione unanime per le nuove misure

Le posizioni ufficiali delle associazioni di categoria in Calabria convergono nel giudicare positivamente il bando OCM Vino 2025/2026. In una nota congiunta, le organizzazioni nazionali della filiera – tra cui Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura e Copagriaccolgono con favore la pubblicazione del nuovo bando, evidenziando come il Masaf abbia saputo ascoltare il settore. Secondo Cia Calabria, il provvedimento conferma l’efficacia del percorso avviato dal Ministero per risolvere alcune criticità passate e mostra attenzione nel rispondere alle esigenze concrete delle aziende, frutto di un confronto costante tra istituzioni e produttori. Analogamente, Copagri Calabria esprime apprezzamento per misure giudicate “più efficaci e chiare” e fondamentali nel sostenere il vino regionale oltre confine. L’auspicio comune è che la prossima campagna di promozione contribuisca a consolidare l’immagine e il valore del vino italiano – e calabrese in particolare – nel mondo, in un frangente segnato da consumi in evoluzione e tensioni geopolitiche sui mercati internazionali.

Coldiretti Calabria: “Serve meno burocrazia”

Una voce leggermente fuori dal coro, pur nello scenario di generale apprezzamento, è quella di Coldiretti Calabria, che pone l’accento su alcuni aspetti critici. “Serve meno burocrazia su tutte le misure OCM, dagli investimenti alla promozione”, afferma Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, sollecitando un ulteriore snellimento delle procedure burocratiche. L’organizzazione agricola regionale accoglie positivamente l’impegno del Masaf, ma richiama la necessità di proseguire sulla strada della semplificazione. Coldiretti chiede inoltre di fare chiarezza su alcuni nodi normativi – come il trattamento dei vini parzialmente dealcolati e le nuove regole sull’indicazione degli ingredienti in etichetta – per evitare incertezze applicative che potrebbero frenare le attività promozionali. Tali questioni, secondo Coldiretti, vanno affrontate contestualmente all’implementazione del bando, così da garantire alle aziende calabresi un contesto normativo chiaro e favorevole alla massima partecipazione.

Più flessibilità: la richiesta di Confagricoltura Calabria

Anche Confagricoltura Calabria sottolinea alcuni punti da migliorare nonostante il giudizio positivo sul bando. Alberto Statti, presidente regionale dell’associazione, evidenzia che per ampliare ulteriormente i margini di successo delle imprese vitivinicole calabresi sui mercati esteri occorre garantire maggiore flessibilità normativa. Confagricoltura, infatti, ha espresso al Masaf l’auspicio di rivedere al più presto il decreto ministeriale di riferimento (n. 331843 del 26 giugno 2023), che tuttora impone vincoli stringenti: l’obiettivo è ampliare i margini di azione delle imprese aderenti al bando. In pratica, si chiedono regole meno rigide per permettere alle aziende di adattare i progetti promozionali alle proprie esigenze e alle dinamiche dei diversi mercati target. “La semplificazione e la rapidità nell’attuazione sono cruciali – fa sapere Confagricoltura Calabria – affinché le nostre cantine possano avviare le attività promozionali senza ritardi, capitalizzando fin da subito sulle risorse messe a disposizione”.

In conclusione, il ruolo della filiera vinicola calabrese all’interno del bando OCM Vino 2025/2026 appare centrale e proattivo. Le aziende del territorio potranno beneficiare di uno strumento potenziato e reso più accessibile, frutto anche delle sollecitazioni provenienti dalle associazioni di categoria regionali. Queste ultime manifestano soddisfazione per le opportunità offerte, ma restano vigili nel chiedere condizioni sempre più favorevoli – dalla sburocratizzazione alla flessibilità regolamentare – per massimizzare l’impatto del bando sul tessuto vitivinicolo calabrese e proiettarlo con successo sui mercati mondiali.