Legambiente ribadisce il no al ponte sullo Stretto: "Serve un piano per i trasporti reali"
L’associazione ambientalista critica le priorità del governo: "Linee ferroviarie ancora non elettrificate e territori isolati, il ponte rischia di aggravare il divario Nord-Sud"

Durante un’audizione presso le commissioni Ambiente e Trasporti della Camera, Legambiente ha ribadito la sua netta contrarietà al progetto del ponte sullo Stretto di Messina. L’associazione ambientalista ha evidenziato il paradosso infrastrutturale che coinvolge le Regioni interessate dall’opera: molte tratte ferroviarie non sono ancora elettrificate e alcune sono addirittura dismesse. A fronte di queste carenze strutturali, investire risorse ingenti in un’unica opera rischia di ignorare le vere necessità dei territori coinvolti.
I numeri del trasporto pubblico dimenticato
Legambiente ricorda come oltre 5,7 milioni di italiani utilizzino quotidianamente treni, metropolitane e altri mezzi del trasporto pubblico locale. Eppure, nonostante questa domanda crescente, le politiche infrastrutturali sembrano ancora orientate a favorire progetti faraonici, anziché rafforzare la rete esistente. Il rischio, secondo l’associazione, è di trasformare il ponte in un ostacolo per l’evoluzione equilibrata del sistema dei trasporti, a discapito della sostenibilità e dell’efficienza.
Una scelta che ignora le priorità ambientali
Un ulteriore punto critico sollevato da Legambiente riguarda l’impatto dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture, un tema troppo spesso trascurato nella pianificazione strategica. In quest’ottica, l’associazione invita a riflettere sull’uso più efficace delle risorse previste per il ponte, proponendo invece di impiegarle per migliorare le infrastrutture esistenti, ridurre il divario Nord-Sud e rendere il trasporto pubblico più resiliente e sostenibile.