Il porto di Gioia Tauro
Il porto di Gioia Tauro

Il porto di Gioia Tauro, primo in Italia per traffici container e tra i principali in Europa, sorge su una rotta strategica che collega Mediterraneo ed estremo Oriente. Non è solo un hub economico, ma anche un nodo per traffici illeciti.

Narcotraffico in crescita

Nel 2024, le forze dell’ordine hanno sequestrato circa 3,8 tonnellate di cocaina, con diverse intercettazioni di rilievo – tra cui 250 kg da Ecuador, 280 kg e 790 kg in altre operazioni – per un valore stimato di circa 300 milioni di euro.

Traffico illecito di armi e droni militari

Nel 2024 il porto è stato teatro del primo caso italiano di traffico illegale di armi, con un carico di droni militari cinesi trasportati in 6 container, e in passato sequestri di kalashnikov e plastiche esplosive su navi cariche di tubolari o derrate alimentari.

Sequestri di altro materiale illecito

Le autorità, tra cui Agenzia delle dogane e monopoli e Guardia di Finanza, hanno scoperto anche carichi di fuochi d’artificio illegali nel terminal, dimostrando operazioni su più fronti e non solo sul narcotraffico.

Ruolo della ‘ndrangheta e controllo portuale

Secondo fonti istituzionali e rapporti parlamentari, la ‘ndrangheta controlla attività portuali – da appalti ai servizi logistici – imponendo tasse sui container, corrompendo personale, influenzando assunzioni, autorità locali e sindacati.

Strumenti di contrasto aumentati

Dal 2003 il porto partecipa alla Container Security Initiative e alla rete "Megaport" con Stati Uniti, aumentando i controlli scanner e la presenza di personale operativo per monitorare e contrastare i traffici illeciti.

Sistema controllo e conformità

La Guardia di Finanza, l’Agenzia Dogane e Adm collaborano quotidianamente con scanner, unità cinofile e intelligence, dando vita a un “dispositivo efficace” di contrasto ai traffici internazionali e al crimine organizzato.

Sfide e contesto futuro

Nonostante l’impegno crescente delle istituzioni, persiste il collegamento tra strategia logistica, interessi criminali e geopolitica. Servono trasparenza, rafforzamento della cooperazione internazionale e investimenti in tecnologie per mantenere il porto all’avanguardia nella legalità.