Emergenza incendi in Calabria, il M5S attacca: “La Regione è impreparata, dove sono finiti i droni promessi da Occhiuto?”
Tavernise, Tridico, Orrico, Baldino e Tucci denunciano l’assenza di un piano antincendio efficace: “La Calabria brucia e il governo regionale rincorre le emergenze”

Di fronte ai devastanti incendi che stanno mettendo in ginocchio la Sila, la Sibaritide e la Locride, il Movimento 5 Stelle lancia un’accusa dura contro la gestione della Regione Calabria. Con centinaia di ettari di bosco in fumo, intere comunità evacuate e mezzi antincendio insufficienti, la denuncia degli esponenti pentastellati è netta: “La Regione è ancora una volta impreparata”.
A intervenire sono Davide Tavernise, capogruppo in consiglio regionale, Pasquale Tridico, eurodeputato, Anna Laura Orrico, deputata e coordinatrice regionale, Vittoria Baldino e Riccardo Tucci, deputati calabresi, che parlano di un “disastro annunciato”, non affrontato con la necessaria tempestività né con misure adeguate.
I droni promessi e mai visti
Nel mirino del Movimento 5 Stelle finiscono anche le promesse non mantenute del presidente Roberto Occhiuto, in particolare quelle relative all’utilizzo dei droni per il monitoraggio del territorio. Strumenti annunciati come innovativi e risolutivi, ma che oggi – denunciano gli esponenti grillini – non risultano operativi né tantomeno acquistati.
“Dove sono finiti quei droni? Sono stati davvero comprati? Sono mai stati utilizzati?” si chiedono i parlamentari, sottolineando come questi strumenti tecnologici avrebbero potuto fare la differenza, permettendo di individuare i focolai in tempo utile e di intervenire prima che le fiamme si estendessero.
Una gestione emergenziale che non funziona
Il M5S ribadisce che non si tratta di eventi eccezionali, ma di fenomeni prevedibili che si ripresentano puntualmente ogni estate. Eppure, lamentano, la Regione Calabria continua a rincorrere le emergenze, senza mai dotarsi di un piano strutturato, risorse adeguate o una cabina di regia realmente funzionante.
Dai roghi di Bucita di Rossano a San Giovanni in Fiore, da Cassano a Roccella Jonica, i danni sono incalcolabili: un patrimonio ambientale distrutto, beni archeologici in pericolo e interi comuni sotto assedio.
“La Calabria – concludono gli esponenti del Movimento – merita di più. Non servono più slogan, ma azioni concrete. Bisogna proteggere i nostri boschi, il nostro ambiente e le nostre comunità con serietà e lungimiranza. Occhiuto, invece, continua a giocare con le parole mentre la Calabria brucia”.