Mazzuca (Pd): “Domande inquietanti sull’autoricandidatura di Occhiuto”
Il capolista dem nella circoscrizione nord solleva dubbi sulle dimissioni del presidente uscente

“Ci sono domande inquietanti che restano intatte attorno all’autoricandidatura di Roberto Occhiuto. Domande che non fa nessuno e che nessuno farà mai pubblicamente. Di questo ne siamo certi, purtroppo”. Con queste parole Giuseppe Mazzuca, capolista del Partito Democratico nella circoscrizione nord alle elezioni regionali in Calabria, ha diffuso una nota durissima contro il presidente dimissionario e oggi ricandidato.
Le dimissioni e le inchieste
Mazzuca ha puntato il dito contro la scelta di Occhiuto di dimettersi il 31 luglio scorso, collegandola all’ipotesi di un nuovo procedimento penale a suo carico: “Perché si è dimesso proprio quel giorno? C’è un nesso con la pubblicazione sulla stampa di intercettazioni ambientali in Cittadella? E perché, da quel momento, quell’argomento non è stato più trattato da quel giornale?”.
Il capolista dem ha poi richiamato un presunto intreccio con vicende finanziarie: “C’è un legame tra quella vicenda e il decreto di ingiunzione di cinque milioni di euro emesso dalla Regione nei primi giorni di agosto nei confronti dello stesso organo di stampa?”.
I retroscena politici
L’esponente del Pd ha sollevato ulteriori interrogativi legati alla gestione interna della coalizione di centrodestra. “Risponde al vero che vi sarebbero stati almeno due vertici nazionali drammatici prima di Ferragosto per valutare la sostituzione in corsa della candidatura di Occhiuto? E ancora: che ci fa Wanda Ferro in lista, sottosegretaria agli Interni? Sarà di fatto il commissario di Occhiuto in attesa di un nuovo giro?”.
Un caso che agita la campagna elettorale
Con queste dichiarazioni, Mazzuca porta nel pieno della campagna elettorale temi spinosi e finora rimasti sullo sfondo del dibattito pubblico. “Poche domande per Occhiuto – ha concluso – che non leggeremo né ascolteremo mai”. Un attacco diretto che apre un nuovo fronte di scontro politico in vista delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre.