Condannati per appropriazione indebita padre e figlio a Rossano: confermata la sentenza in appello
Trattennero un motociclo affidato loro da un parente e tentarono di venderlo online: la Corte di Appello di Catanzaro conferma la pena di due mesi e multa da 200 euro ciascuno

La Corte di Appello di Catanzaro ha confermato la condanna a due mesi di reclusione e 200 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali, per due uomini di Rossano, padre e figlio, ritenuti colpevoli del reato di appropriazione indebita ai danni di un loro parente. I fatti risalgono al dicembre 2017, quando la persona offesa affidò temporaneamente il proprio motociclo ai due familiari, chiedendo solo un breve periodo di custodia in attesa di trovare un garage.
Dalla richiesta di restituzione alla denuncia
Alla richiesta di riavere il mezzo, i due uomini si rifiutarono di restituirlo. La situazione degenerò ulteriormente quando il proprietario del motociclo, navigando su un sito di compravendita online, riconobbe il proprio mezzo messo in vendita al prezzo simbolico di un euro. Verificando i dati del venditore, scoprì che l’annuncio era stato pubblicato dal nipote. Dopo un tentativo andato a vuoto di risolvere la vicenda in via extragiudiziale, l’uomo si rivolse all’avvocato penalista Raffaele Meles del Foro di Castrovillari, che presentò denuncia per appropriazione indebita.
Condanna confermata anche in Appello
Durante il processo di primo grado, il Tribunale di Castrovillari accolse la richiesta di condanna del Pubblico Ministero, a cui si associò anche l’avvocato di parte civile, infliggendo la pena oggi confermata in secondo grado. La Corte di Appello di Catanzaro, al termine della camera di consiglio, ha infatti respinto il ricorso della difesa degli imputati, confermando la sentenza iniziale e condannando i due uomini anche al pagamento delle ulteriori spese processuali e alla refusione delle spese sostenute dalla parte civile.