Tridico accusa la maggioranza di forzare lo Statuto regionale
L’europarlamentare denuncia un’operazione di potere che amplia incarichi e riduce il ruolo dei cittadini mentre la Calabria affronta emergenze irrisolte
Pasquale Tridico attacca duramente la maggioranza regionale, accusandola di concentrare il prossimo Consiglio su una riforma dello Statuto che, secondo lui, non risponde alle urgenze della Calabria. L’europarlamentare denuncia come, invece di affrontare questioni cruciali quali sanità, carenze idriche, viabilità e territori lasciati soli, l’attenzione venga dirottata sull’aumento degli assessori da sette a nove e sulla creazione di due sottosegretari.
L’accusa di una manovra per consolidare il potere
Per Tridico, quella in discussione sarebbe un’operazione di potere finalizzata a consolidare equilibri politici interni più che a risolvere problemi reali. L’europarlamentare afferma che la maggioranza intende modificare lo Statuto regionale pur sapendo che la legge prevede un referendum consultivo. A suo avviso, la “furbizia” starebbe nell’introdurre, nello stesso ordine del giorno, una seconda legge che eliminerebbe il referendum per le modifiche parziali dello Statuto, anche quando incidono profondamente sull’assetto istituzionale.
L’allarme dell’opposizione e le prossime mosse
Secondo Tridico, questa strategia permetterebbe di cambiare gradualmente la “costituzione” della Regione senza coinvolgere i cittadini, ampliando incarichi e stipendi e blindando posizioni politiche mentre la Calabria, fuori dai palazzi istituzionali, continua a vivere situazioni critiche. L’intergruppo di opposizione annuncia che denuncerà la vicenda in ogni sede e valuterà tutte le azioni possibili, compreso un ricorso mirato, per contrastare quella che definisce una deriva istituzionale.