Lea Garofalo
Lea Garofalo

L’Amministrazione comunale di Petilia Policastro ha celebrato la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con una cerimonia di grande valore civile e simbolico, deponendo una composizione floreale al monumento dedicato a Lea Garofalo, testimone di giustizia uccisa dal compagno nel 2009 dopo aver denunciato i suoi traffici illegali. Originaria del comune crotonese, Lea è divenuta nel tempo un simbolo universale di coraggio femminile e di ribellione all’omertà mafiosa.

Un gesto di memoria e riflessione collettiva

A deporre la composizione floreale sono stati il sindaco Simone Saporito, le assessore Carmelina Comberiati ed Elisabetta Cistaro, insieme al Comando di Polizia locale.
«Ci sono giorni che vanno onorati e celebrati per il loro profondo significato – si legge nella nota dell’Amministrazione –. Il 24 novembre, anniversario della tragica uccisione di Lea, non è solo un momento di commemorazione ma un’occasione per riflettere sul valore del rispetto verso le donne e i loro diritti».

L’Amministrazione ha ribadito come il sacrificio di Lea Garofalo rappresenti «un’eredità morale indelebile» e un esempio di libertà e dignità per le nuove generazioni.

Legalità e rispetto come valori quotidiani

Nel messaggio istituzionale, l’Amministrazione comunale ha sottolineato che la legalità deve essere un valore vissuto quotidianamente e non confinato alle ricorrenze. «Promuovere il rispetto dei diritti delle donne ogni giorno – si legge nella nota – significa tutelarne la dignità, proteggerle da ogni forma di violenza e valorizzarne il ruolo sociale e civile».
Un messaggio ancora più significativo in una comunità, come quella di Petilia Policastro, che ha conosciuto nel recente passato momenti di forte sofferenza legati a episodi di violenza di genere.

Lea Garofalo, un esempio da tramandare

«Lea Garofalo – conclude l’Amministrazione – rappresenta il volto della ribellione all’illegalità e testimonia che un futuro diverso è possibile. La sua storia deve essere raccontata ovunque: nelle scuole, nelle famiglie, negli spazi pubblici. Solo così i valori di legalità, rispetto e parità potranno diventare patrimonio condiviso».
Un tributo che, a sedici anni dal suo assassinio, rinnova l’impegno della città nel custodire la memoria di una donna che ha scelto la giustizia, pagando con la vita la sua libertà.