L’ultima edizione dell’Indice regionale sul maltrattamento e la cura all’infanzia di Fondazione Cesvi fotografa una situazione particolarmente critica nel Sud Italia. Campania, Sicilia, Puglia e Calabria risultano le regioni “più pericolose per essere bambini”, con una combinazione di fattori di rischio elevati e servizi di tutela al di sotto della media nazionale. Il quadro emerso mette in evidenza come, proprio nei territori più fragili, la protezione dell’infanzia resti una sfida complessa e ancora lontana dagli standard necessari.

Povertà e vulnerabilità come fattori predittivi del maltrattamento

Secondo il rapporto, quasi tutte le regioni meridionali rientrano nella fascia “ad elevata criticità”, anche a causa di condizioni socio-economiche più difficili. Nel Mezzogiorno, il 43,6% dei minori sotto i 16 anni è a rischio povertà o esclusione sociale, contro una media nazionale del 26,7%. Il direttore generale di Cesvi, Stefano Piziali, evidenzia come povertà materiale, educativa e relazionale siano tra i principali fattori predittivi di abuso e trascuratezza, anche per l’impatto che hanno sullo stress genitoriale. Per garantire i diritti dei bambini nelle zone più fragili del Paese, servono interventi mirati, capaci di rafforzare le famiglie e migliorare l’accesso ai servizi educativi, sociali e psicologici.

Le Case del Sorriso e la campagna solidale

A fronte di questo scenario, Cesvi opera sul territorio con le Case del Sorriso, centri dedicati al sostegno psicologico, all’ascolto e al supporto alla genitorialità, oltre che a laboratori sportivi, artistici ed educativi. Le strutture attive in Italia si trovano a Napoli, Bari e Siracusa, aree particolarmente esposte al rischio di maltrattamento infantile. Per sostenere questi servizi e i progetti dedicati all’infanzia, la Fondazione ha lanciato una campagna solidale attiva fino al 14 dicembre 2025: è possibile contribuire donando al 45582 tramite SMS o chiamata da rete fissa.