La ’ndrangheta in Germania: radici antiche, strategia moderna
Dal dopoguerra a oggi una presenza strutturata e silenziosa, che spazia dal traffico di droga all’infiltrazione politica ed economica

La ’ndrangheta in Germania non è un semplice gruppo mafioso trapiantato, ma un sistema sofisticato, con locali strutturati, strategie imprenditoriali e logistiche globali. Le recenti azioni giudiziarie dimostrano che lo Stato è in grado di reagire, ma serve maggiore cooperazione internazionale e strumenti giuridici potenti per affrontare questo fenomeno transnazionale.
Le origini e la colonizzazione post‑guerra
La presenza della ’ndrangheta in Germania ha radici lontane: negli anni Cinquanta decine di migliaia di calabresi migrarono verso regioni come Renania Settentrionale-Vestfalia, Baden-Württemberg e Turingia. Qui impiantano imprese apparentemente lecite – ristoranti, pizzerie ed esercizi turistici – e gettano le basi per attività illecite ancora più redditizie: traffico di droga, riciclaggio e contraffazione di marchi.
La diffusione territoriale
Secondo fonti investigative, già negli anni Ottanta si struttura una rete territoriale ramificata: si contavano decine di 'locali' (unità operative territoriali) con legami diretti in Calabria. Regioni quali Assia, Baden-Württemberg, Nordreno-Westfalia, Bassa Sassonia e Baviera rappresentano i principali epicentri. I clan crotonesi dei Farao‑Marincola e carelliani hanno operato in Baden-Württemberg, mentre i Romeo‑Pelle‑Vottari si insediano in Nordreno-Westfalia.
Crimini, strategie e omertà sofisticata
La ’ndrangheta in Germania ha sviluppato una strategia di bassa visibilità: investimenti in immobili, ristorazione e perfino in attività finanziarie. Ha instaurato una rete logistica con il Sud America per l’importazione di cocaina – entrando nei porti di Amburgo tramite i Romeo – e usa la ristorazione come base operativa nascosta. Si parla di fenomeni di omertà simili a quelli italiani e di una “camera di controllo” che regola i locali operativi in Germania.
Operazioni internazionali e arresti recenti
Negli ultimi anni le autorità tedesche hanno colpito la ’ndrangheta più volte. Nel 2023, vaste operazioni antiprofitto congiunte hanno arrestato decine di affiliati in Germania, Italia e altri Paesi europei – riconquistando una rete internazionale. Nel 2025 Eurojust ha coordinato un’indagine durata cinque anni, che ha portato all’arresto di 29 sospetti in Germania e in Italia, tra cui un poliziotto tedesco accusato di favorire l’organizzazione.
La tragedia di Duisburg e il monito pubblico
Quando la ’ndrangheta non resta nell’ombra: la “strage di Duisburg” del 2007 rappresenta un durissimo colpo al velo di silenzio. Sei uomini furono assassinati in stile esecuzione davanti a una pizzeria – un evento che attirò l’attenzione della stampa e spinse alla creazione di associazioni anti-mafia come “Mafia? nein danke!”. Quel fatto dimostrò quanto la criminalità organizzata calabrese si fosse radicata in Germania.
Presenza e minaccia attuale
Oggi in Germania la ’ndrangheta è la principale organizzazione mafiosa, stimata in oltre mille affiliati. La svolta non è solo criminale: la mafia calabrese ha iniziato a guadagnare influenza nel tessuto politico e giudiziario, reclutando giovani nelle loro attività (anche in gelaterie ed esercizi di ristorazione). La polizia locale è sempre più consapevole della pericolosità del fenomeno, ma denuncia la lentezza normativa e la difficoltà di indagare clan che operano camuffati da imprenditori.