Tàlia‑Rodà, dalla faida di Bruzzano Zeffirio alla conquista dei cantieri sullo Ionio
Originari di Bova e Condofuri, i Tàlia e i Rodà si uniscono in un clan temuto per violenze, omicidi e infiltrazioni negli appalti pubblici

Il clan Tàlia‑Rodà rappresenta un esempio di come le ‘ndrine calabresi possano evolversi da gruppi sanguinari locali a organizzazioni strutturate, capaci di infiltrarsi nei grandi affari pubblici. Le inchieste e le operazioni condotte testimoniano un’organizzazione violenta e ramificata, con relazioni criminali a livello interregionale che richiedono costante azione investigativa e giudiziaria.
Origini ed evoluzione del clan
Il nucleo Tàlia nasce a Bova, mentre la famiglia Rodà ha radici a Condofuri. Dall’unione di queste due ‘ndrine nasce un’organizzazione criminale capace di imporre il proprio controllo sul territorio ionico, influenzando dinamiche locali e regionali. Il clan opera sotto l’ombrello del mandamento jonico e si colloca tra le principali ‘ndrine della provincia di Reggio Calabria.
Faida di Motticella e agguati a Bruzzano Zeffirio
A partire dagli anni ’70, il clan Tàlia‑Rodà è stato protagonista della sanguinosa faida di Motticella. Tra il 2004 e il 2005, alcuni dei suoi uomini furono coinvolti nei tragici agguati che segnarono Bruzzano Zeffirio, con morti eccellenti come quelle di Pasquale e Paolo Rodà, padre e figlio, uccisi in pieno giorno.
Operazioni giudiziarie e arresti significativi
Nel 2007 la Dda di Reggio Calabria ha portato avanti un grande blitz che ha portato all’arresto di membri del clan, tra cui un consigliere comunale e un assessore, accusati di omicidi e tentativi di depistaggio. Il presunto capobastone Alessandro Rodà fu identificato come referente del gruppo, insieme ad affiliati del clan Tàlia.
Infiltrazione negli appalti e affari sul litorale ionico
L’operazione “Bellu Lavuru 1 e 2”, condotta nel gennaio 2012 dai carabinieri, ha accertato l’intervento diretto del clan Tàlia‑Rodà – insieme a ‘ndrine alleate come Morabito‑Palamara‑Mollica – nella gestione di appalti stradali, nelle forniture di cantiere e nelle assunzioni. Il gruppo, attraverso società legate a dirigenti e funzionari pubblici, controllava il ciclo del calcestruzzo per la Ss 106 e la sua variante.
Relazioni con altre ‘ndrine e presenze oltreconfine
Il clan Tàlia‑Rodà ha stabilito legami con famiglie mafiose calabresi vicine, come i Morabito‑Mollica di Africo. Inoltre, i Rodà hanno esteso la loro influenza fino alla Liguria, dove operano nel mandamento di Lavagna insieme alle ‘ndrine Nucera e Casile.