Falerna
Falerna

Il Comune di Falerna, in provincia di Catanzaro, si caratterizza per una doppia vocazione: il centro storico arroccato a circa 550 metri sul livello del mare e la parte costiera, denominata Falerna Marina, situata in prossimità del Tirreno. Il borgo sorge alle pendici del Monte Mancuso, immerso tra colline e mare, offrendo paesaggi variegati che abbracciano la collina, la valle del fiume Griffo e la fascia litoranea.

Confina con Comuni come Gizzeria, Lamezia Terme e Nocera Terinese. La stazione ferroviaria lungo la linea Tirrenica garantisce un collegamento diretto tra Falerna e le principali città costiere.

Le origini del nome e la nascita del borgo

Il nome “Falerna” richiama l’antico vino “Falerno”, celebre nell’età romana, suggerendo un legame antico con la viticoltura nel territorio. Il nucleo abitato vero e proprio risale ai primi decenni del Seicento. A seguito del devastante terremoto del 1638, che colpì duramente il lametino e la valle del Savuto, molte famiglie si spostarono e il borgo si riorganizzò sotto il dominio della famiglia d’Aquino.

In quell’epoca, il centro cominciò a crescere accogliendo pastori e agricoltori dai paesi limitrofi, mentre l’antico borgo fortificato di Castiglione Marittimo, in passato dominante, andò perdendo centralità fino a diventare frazione di Falerna nel primo Ottocento.

Storia, eventi e feudi

Nella storia locale, i d’Aquino giocarono un ruolo decisivo: promotori della fondazione del nuovo centro e custodi del feudo. Con l’abolizione della feudalità e i cambiamenti amministrativi del XIX secolo, Falerna assunse il ruolo di capoluogo del territorio, mentre Castiglione fu assorbito come frazione.

Nel corso dei secoli, le migrazioni verso l’estero hanno segnato profondamente la demografia falernese: molti abitanti partirono, in particolare verso gli Stati Uniti, contribuendo a creare una diaspora falernese che mantenne legami con la terra d’origine attraverso simboli e memorie.

Un altro capitolo interessante è la Villa Ventura, dimora storica seicentesca che appartiene a una delle famiglie più antiche del territorio e che testimonia il fascino architettonico e agrario del territorio falernese.

Economia rurale e vocazione enologica

Agricoltura e viticoltura rimangono pilastri dell’economia locale. Il comune rientra nell’area di produzione del vino Scavigna Doc, e i produttori locali cercano le posizioni più favorevoli sui versanti collinari per ottenere vini di qualità, con influenze marine che conferiscono mineralità ai grappoli.

Nell’ambito agricolo, olio d’oliva, ortaggi e tradizioni rurali integrano il tessuto produttivo falernese, contribuendo a una economia di sussistenza e a volte di pregio territoriale.

Turismo, cultura e potenzialità future

Falerna mira a consolidarsi come località turistica lungo la “Costa dei Tramonti”. Le spiagge, la possibilità di escursioni naturali (sul Monte Mancuso o lungo il fiume Griffo), il lungomare con ristoranti e chioschi rappresentano il volto moderno del borgo.
Il centro storico conserva monumenti religiosi e architetture della tradizione: la chiesa parrocchiale dedicata a San Tommaso d’Aquino, la chiesa dell’Annunziata e la devozione popolare alla Madonna del Rosario fanno parte dell’identità locale. Castiglione Marittimo conserva anche resti del castello normanno, segno di un passato difensivo strategico.

Le prospettive guardano verso un turismo lento, che unisca il mare alle radici storiche e agro-alimentari, con promozione del verde, dei borghi interni e del patrimonio culturale. Il recupero architettonico, la valorizzazione enogastronomica e i collegamenti efficienti rappresentano le sfide per rendere Falerna polo attrattivo senza perdere autenticità.