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Nell’ultimo mese i Carabinieri del Comando provinciale e del Gruppo Forestale di Catanzaro hanno intensificato i controlli contro i reati ambientali, attuando un vasto piano di monitoraggio su tutto il territorio. L’operazione ha interessato discariche abusive, scarichi di acque reflue non autorizzati, gestione illecita dei rifiuti e violazioni in materia di selvicoltura. Il bilancio parla chiaro: diciotto persone denunciate, sequestri di un immobile, un capannone industriale, una ditta edile, tre autocarri, due escavatori e un’area di circa duemila metri quadrati, oltre a undici veicoli abbandonati.

Tecnologia e capillarità al servizio delle indagini


Fondamentale si è rivelata l’azione coordinata dei Nuclei Forestali, che hanno operato con droni, foto-trappole e telecamere per documentare le attività illecite. Sono stati accertati cinque casi di gestione irregolare dei rifiuti, tre scarichi abusivi e due episodi di abbandono di materiali non pericolosi. Le sanzioni amministrative hanno superato i 57 mila euro. Un’azienda è stata inoltre segnalata per la mancata tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti.

Violazioni diffuse e impegno costante per la tutela ambientale


Le indagini hanno interessato diversi comuni della provincia. A San Vito sullo Ionio due operai sono stati sorpresi mentre estirpavano ulivi senza autorizzazione, mentre a Carlopoli tre persone prelevavano materiale terroso e rocce da un’area demaniale. Ad Amato cinque soggetti eseguivano lavori non autorizzati su un’area vincolata. Nell’area lametina, infine, droni e video hanno permesso di individuare abbandoni di rifiuti e scarichi abusivi da parte di un frantoio, poi sottoposto a sequestro. L’Arma ha annunciato che l’attività di contrasto proseguirà senza interruzioni, affiancata da progetti di educazione ambientale nelle scuole della provincia.