Condizioni di degrado, abbandono e pericolo nella frazione Arzona di Filandari, dove le case popolari gestite da Artep versano in uno stato di evidente trascuratezza. A sollevare il caso è Francesco Artusa, rappresentante della Lega Salvini Premier, che denuncia una situazione ormai insostenibile per i pochi residenti rimasti e un segnale di disattenzione istituzionale verso un territorio già fragile e soggetto a progressivo spopolamento.

Alloggi pubblici abbandonati e mancanza di manutenzione

Nell’area di Arzona si trovano dieci alloggi popolari, dei quali solo tre risultano abitati stabilmente. Gli altri sette, secondo quanto segnalato, sarebbero completamente abbandonati, privi di manutenzione e in condizioni che potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica. “Da tempo – sottolinea Artusa – mancano anche le normali pulizie e gli interventi di controllo. È grave che strutture pubbliche, realizzate per garantire il diritto alla casa, vengano lasciate marcire nell’indifferenza generale”.

L’appello alle istituzioni e alla responsabilità amministrativa

L’esponente della Lega rivolge un appello diretto all’Artep e all’amministrazione comunale di Filandari, chiedendo di attivarsi con urgenza per la riqualificazione degli edifici e la messa in sicurezza dell’area. “La situazione – evidenzia – non riguarda solo il decoro urbano, ma anche la dignità dei cittadini che vi abitano. Serve una presa di coscienza collettiva e la volontà di restituire funzionalità e sicurezza a un patrimonio pubblico che non può essere abbandonato”.

Una proposta contro lo spopolamento

Per Artusa, il recupero di questi alloggi potrebbe rappresentare una vera opportunità per il territorio. “In una frazione dove lo spopolamento ha portato all’abbandono di intere vie e di fabbricati ormai pericolanti – spiega – la riqualificazione degli alloggi Artep e la loro assegnazione a giovani famiglie sarebbe una scelta di buon senso e di visione futura. Restituire vita a questi edifici significherebbe anche ridare speranza a un’intera comunità che rischia di scomparire nel silenzio”.

Artusa conclude con un monito: “Ogni giorno perso rende più difficile intervenire. Continuare a ignorare questa situazione significa condannare Arzona a un declino irreversibile. Chiediamo che il Comune, Artep e gli enti competenti si assumano la responsabilità di agire, prima che il degrado diventi irreparabile”.